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L’Italia calcistica è stupenda perché ognuno la pensa come vuole e tutti gli addetti hanno una propria opinione su tutto. Questo il bello del calcio, questo è quello che fa discutere e parlare del nostro calcio. Il “calcio da Bar Sport” dove si giocano le schedine o si scommette su questo o quello facendo capire all’amico che “sappiamo tutto”. A volte però ci si sbaglia. Io lo faccio molto spesso, soprattutto in chiave mercato dove non è facile lavorarci e dove sbagliare è all’ordine del giorno, o forse all’ordine del secondo, del minuto, dell’ora, perché le trattative “già fatte” si tramutano in “quasi fatte” e si concludono per un “nulla di fatto”. E’ il lavoro dei giornalisti, dei procuratori e dei Direttori Sportivi cercare di capirci qualche cosa, e credetemi non è facile star dietro a tutto e tutti. Tuttomercatoweb, o meglio la direzione di uno dei siti più importanti del web italiano, europeo e mondiale, inerenti l’argomento “calciomercato”, ha sancito alcuni voti per l’anno ancora in corsa ai DS d’Italia, passando dal 4 di Salvatori (Bologna) all’8 di Sartori (Chievo). E’ bello leggere alcuni giudizi, ed è ancor più bello dire: “Non sono assolutamente d’accordo”. E’ lecito, soprattutto quando si legge che l’AD del Milan si “becca” un 6 (ceduto Kakà, figuraccia Cissokho, acquisto di Huntelaar e Onyewu) per la seguente motivazione: “Se fosse per Huntelaar meriterebbe molto meno. Riporta Beckham a Milano ma dimentica che questo club non è un albergo. Il piatto piange e l'errore più grave è stato fatto con Cissokho. Leo si inventa Abate terzino destro e risolve i problemi”. Leggendo con attenzione è un giudizio da 4, perché il terzino manca e lo inventa Leo, perché ospita al Grand Hotel Beckham, e perché “cicca” completamente l’acquisto dell’attaccante. Strano come non si parli della cessione di Kakà (ottima plusvalenza comunque) che porterebbe il voto pari ai gradi della fredda serata del Meazza targata Inter-Lazio. Ma non solo…Secco e Pradè volano alti con un 6,5 così giustificato: “Insistiamo! La squadra è buona, lui ha speso quello che gli ha dato il CDA ma nella scelta dell'allenatore (vero errore di questo club) lui non ha avuto voce in capitolo. Che poi non sia adatto lo abbiamo ripetuto tante volte, ma in questa sessione estiva ha fatto il suo” (Secco). “Il piatto piange, eppure lui lo fa almeno sorridere. Se, come sembra, chiude con Toni, in avanti con Totti, potrebbe essere la coppia che farà decollare la Roma verso la Champions. Ottimo lavoro, coadiuvato da Bruno Conti” (Pradè). Partiamo dal bianconero: Cannavaro, Grosso, il prestito di Caceres, 100 miliardi (delle vecchie lire) per due giocatori al momento mai incisivi e la cessione azzardata e troppo veloce di Zanetti. Tutto questo portano ad un 6,5? Leggo: “lui spende ciò che gli viene messo a disposizione”. Bene, molto bene, bravissimo a non sprecare nemmeno un euro, ma l’Inter con meno di 50 milioni ha preso: Lucio (5), Sneijder (15) Milito (22) e probabilmente (visto che parlando di Pradè si parla di Toni) a costo 0 il macedone Goran Pandev, strappato proprio alla Juventus di Secco. Voto da riguardare, voto da abbassare, ma non di poco. Per Pradè penso che il 6,5 sia di stima. Nell’anno 2009 praticamente non fa mercato (Burdisso e Guberti a parte) e viene promosso a pieni voti. E’ un po’ come se il sottoscritto prendesse 6 in Diritto, 6 in Letteratura, non calcolasse tutte le altre materie, ma promosso a pieni voti a fine anno, perché alla fine quei due “colpettini” in canna li ho sparati discretamente. Chiedete ai tifosi bianconeri il voto a Secco e società, e ai tifosi giallorossi, forse il risultato cambierebbe. Per chiudere parliamo del voto dato al Direttore dell’area tecnica nerazzurra Marco Branca (coadiuvato da Oriali e Ausilio). L’ex attaccante viene promosso con lo stesso voto dato al Dottor Galliani: “Il dominio del campionato non fa testo, in Europa non è ancora alla pari delle grandi. Eto'o buon acquisto ma nello scambio con Ibra ci hanno guadagnato solo le casse di Moratti”. Ora: se ci fosse stato scritto che le mancate cessioni di alcuni calciatori hanno portato un inizio di malumore ad inizio stagione (non vero!) o altro, il voto ci poteva stare, ma un DS viene valutato per il suo lavoro e per quello che gli si mette a disposizione. Al DS nerazzurro gli sono stati messi a disposizione i soldi delle cessioni e lui ha fatto 5 grandi colpi. Bravo a Secco, fischi a Branca? Non ci sto. Ad inizio anno, Branca riesce a cedere, anche se solo in prestito, il “flop” della passata stagione, Quaresma. Si cerca di poterlo riavere galvanizzato, ma i piani non vanno come si pensava e il calciatore rientra alla base. Alla “Pinetina” insorge Adriano, che si svincola e la società guadagna un anno di ingaggio molto elevato. Oltre al brasiliano, è Ibrahimovic a fare i capricci e con lui Maxwell, in cerca di un posto da titolare (Ibra mise scompiglio e gestire la faccenda non è stato facile). Branca, coadiuvato da Oriali, Ausilio e Massimo Moratti, cede Ibra per Eto’o più Hleb e 45 milioni di euro (il bielorusso non verrà in Italia e all’Inter andranno altri 5 milioni), portando nelle casse di Moratti e dell’Inter una plusvalenza di quasi 100 miliardi del vecchio conio. Ma non è finita perché cede ai blaugrana Maxwell causando altra plusvalenza, e presta Burdisso ai giallorossi, che pare possano acquistarlo a breve per una cifra superiore al prezzo di acquisto, quindi ennesima plusvalenza. Ibra più Maxwell portano a bilancio 74 milioni di euro e Massimo Moratti, attento al bilancio come da sua nuova volontà, spende, ma non regala. Lucio, Sneijder, Motta, Milito e forse Pandev (99,99%) arrivano per una cifra di poco inferiore ai 50 milioni (tra soldi e contropartite), Eto’o, attualmente valutato 40 milioni, quindi esattamente il doppio del suo valore iniziale, arriva senza esborsi, perché rientra nei 74 di Ibra-Maxwell. Branca, inoltre, è bravissimo nell’affare Arnautovic. L’Inter intravede qualità nel calciatore, il Twente spara altissimo ma lui è bravo dopo un’estenuante trattativa a strapparlo gratis e, visto la non buona riuscita dell’operazione, a rispedirlo a casa dopo 6 mesi, senza aver speso 1 centesimo. Si rischia e quando si rischia si può anche sbagliare. In Europa non è ancora alla pari delle grandi è la frase più giusta e sacrosanta, ma al momento con le grandi si gioca l’accesso ai quarti di finale in Champions League. Branca, Oriali e Ausilio, voto 10…senza dimenticarsi il buon Corvino, che incassa 25 milioni per la cessione di Felipe Melo (la Fiorentina è a ruota della Juventus) e Klaus Allofs, DS del Werder Brema, attualmente vicino alla vetta in Bundesliga, senza Diego ma con 25 milioni di euro in tasca.
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