- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
editoriale
...un giocatore che si chiama Javier Zanetti. Faccia da bravo ragazzo, professionista infaticabile, bandiera indiscussa della Beneamata. Ogni aggettivo è superfluo per descrivere il giocatore che rappresenta la storia nerazzurra come nessun altro. Il Capitano ha la forma fisica di un ragazzino e i suoi recuperi fanno tremare il Meazza nella sera che celebra le sue 519 presenze. Lui come lo zio. Un'intuizione di Moratti che giorno dopo giorno si è confermata come una scommessa riuscita. Le lacrime di Javier nel giorno della vittoria della Champions League sono le lacrime di chi ha vissuto i momenti peggiori, non si è perso d'animo e si è rialzato. Con una tenacia senza precedenti. Con un'umiltà imbarazzante. Javier è un alieno dal cuore buono. Uno che non solo ha dei valori ma che li intepreta giorno dopo giorno in campo e nella vita privata con la dedizione più assoluta. Fa beneficienza. Non salta un allenamento. Corre, imposta e via di nuovo dietro al pallone. Tu lo guardi e pensi: ma quanti anni ha il Capitano? Da dove la prende tutta questa forza? Poi guardi la sua faccia pulita e pensi a quante somiglianze ci siano tra lui e Giacinto: questo è il calcio che ci piace. Troppe parole, troppa retorica. Uno come lui bisognerebbe semplicemente clonarlo. 11 Zanetti, vogliamo 11 Zanetti...
GRAZIE CAPITANO.
© RIPRODUZIONE RISERVATA