editoriale

Tra il dire e il fare

La pagina della Gazzetta dello Sport locale di oggi dedicava due articoli a due giovani promesse. Una nerazzurra, l’altra rossonera. Largo ai giovani, insomma. Quando si parla di loro affiora sempre la stessa domanda. Più o meno...

Sabine Bertagna

La pagina della Gazzetta dello Sport locale di oggi dedicava due articoli a due giovani promesse. Una nerazzurra, l'altra rossonera. Largo ai giovani, insomma. Quando si parla di loro affiora sempre la stessa domanda. Più o meno implicitamente. Ce la faranno a fare il grande salto? Confermeranno le qualità intraviste? Avranno la stoffa dei campioni?

Di Gnoukouri si è parlato molto soprattutto in questi giorni. Prima la partita contro il Verona, poi il derby. Il giovane nerazzurro piace a Mancini. Prima del derby aveva detto che credeva che Assane potesse reggere la pressione in una partita così importante e delicata. Così è stato. Ora si parla di vederlo in campo contro la Roma. L'Inter dovrà essere brava a farlo crescere senza bruciare le tappe. I minuti in campo con la prima squadra profumano di soddisfazione e fanno esperienza. Sono il risultato di un grande lavoro di valorizzazione sui giovani che parte da lontano. Dal settore giovanile, che potrà ancora contare sulla preziosa presenza di Roberto Samaden come responsabile. Fresco di rinnovo.

Di Mastour si parla in continuazione. Anche se non gioca. Né con la Primavera, né con la prima squadra. Ogni tanto da qualche parte appare un articolo per ricordare che "Mastour vive e lotta insieme a noi". Nonostante gli infortuni e il minutaggio bassissimo (racimolato in tutte le categorie) si parla di interesse di Real e Barca senza escludere mete meno esotiche come la Ternana ed un "suggestivo ritorno" alla Reggiana. A Hachim auguriamo di riuscire a dimostrare quanto prima il suo valore sul campo perché alla fine, nel calcio, questo non è esattamente un dettaglio. Troppe parole, molte suggestioni, pochi fatti. La pagina della Gazzetta di oggi diventa un inconsapevole spot per i nerazzurri. Un elogio alla concretezza. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il dimostrare. Dai fatti non si sfugge. Per quanto belle e appassionanti possano essere le parole. 

Twitter @SBertagna