editoriale

Tre punti is megl’ che uan

Di questi tempi gli umori sono sempre piuttosto alterni. Prima della sfida contro la Juve eravamo carichi a mille e ci aspettavamo la stessa e identica reazione dai nostri ragazzi. Già, ma a scendere in campo sono loro. Non noi. E loro lo fanno...

Sabine Bertagna

Di questi tempi gli umori sono sempre piuttosto alterni. Prima della sfida contro la Juve eravamo carichi a mille e ci aspettavamo la stessa e identica reazione dai nostri ragazzi. Già, ma a scendere in campo sono loro. Non noi. E loro lo fanno una cosa come ogni tre giorni. Con il precipuo e assoluto dovere di vincere. Sempre. A Torino le cose non sono andate esattamente come ce le aspettavamo. Le nostre facce al fischio dell'arbitro imploravano almeno un pareggio. Pretendevano almeno la soddisfazione della rete di Eto'o e non di certo ore votate a sterili pensieri dedicati ad una traversa. Eppure la vita va avanti, scorre e non si ferma. E mentre si stava ancora imprecando contro quella che reputavamo un'onta enorme (a Torino abbiamo perso 3 punti, non 15), Leo realizzava un capolavoro di conferenza stampa e pensava a chi mandare in campo a Firenze. Detto, fatto. A Firenze i nerazzurri non hanno passeggiato. Hanno sofferto, stretto i denti e confidato nelle punte offensive lì davanti. Che non si sono fatte attendere. Eto'o è tornato ai suoi consueti livelli, il Pazzo si è dannato per l'intera partita. Un 2-1 con importanti conferme (grande Eto'o, Ranocchia che partita!), i ritorni (Deki quanto ci sei mancato!) e qualche falla a destra e a sinistra (Naga riprovaci), che ha dato come unico e indiscutibile verdetto i 3 punti. Prendiamo e portiamo a casa. A Torino abbiamo mancato 3 punti, stasera li abbiamo conquistati. Forza e coraggio. A -5 dal Milan. La matematica non è mai un'opinione... 

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