No, non è che non lo sapevamo, intendiamoci. Lo sapevamo benissimo. Nel corso degli anni avevamo imparato ad imprecare e a ricevere per risposta l'eco sordo dei nostri interrogativi. Le nostre insinuazioni riscuotevano le stesse reazioni che avrebbero suscitato le grida di un pazzo. Ma qui si continua a negare, coprire e seppellire. Poi di tanto in tanto spunta una piccola verità che riprende il filo di un discorso interrotto. Troppo a lungo soffocato. La telefonata di Galliani e Meani ha risvegliato dal torpore il processo di Calciopoli e rimesso al centro della discussione alcuni legami di potere dalla portata imbarazzante. Il Milan ha già pagato, dirà qualcuno. Ricordiamo allora che in occasione delle sentenze sportive di calciopoli Galliani venne deferito per la durata di sei mesi, durante i quali non smise mai di trattare giocatori e contratti. Ricordiamo anche che nell'anno delle grandi penalizzazioni i rossoneri ebbero un notevole sconto di pena, che permise loro nonostante tutto di partecipare alla Champions League e di vincerla. Al Milan mancavano giocatori importanti? No problem. A Galliani e Meani era sufficiente slittare il campionato. Se ancora qualcuno nutriva dubbi in merito alle implicazioni inanellate nel regno di calciopoli oggi lo scenario è piuttosto chiaro. E' evidente che l'asse Milano-Torino viveva sul filo delle tensioni e che la lotta per l'esercizio di potere produceva le vittime designate (noi). Dalla telefonata di Galliani si evince un'altra verità dimenticata. Il legame tra il Milan e Collina. Che tipo di credibilità ha Adriano Galliani oggi? Chi può impedirci di pensare male e insinuare il peggio? Se non vivessimo nel regno del bunga bunga (e qui si parla della stessa famiglia) forse potremmo sperare nelle dimissioni e nelle pubbliche scuse. Se...
editoriale
Troppi infortuni? No problem! Basta slittare i calendari…
No, non è che non lo sapevamo, intendiamoci. Lo sapevamo benissimo. Nel corso degli anni avevamo imparato ad imprecare e a ricevere per risposta l’eco sordo dei nostri interrogativi. Le nostre insinuazioni riscuotevano le stesse reazioni...
Il tema dei calendari è di un'attualità ingombrante. Lo è stato anche nella precedente stagione quando ad un certo punto il calendario si è infittito e giocare ogni tre giorni diventava un problema reale. Soprattutto per chi rincorreva. Pronta allora la medicina che tutto guarisce. Galliani fa due o tre aggiustatine ed ecco che il Milan sposta qualche impegno di troppo per arrivare pronto e riposato per il derby (senza peraltro vincerlo). Un inguaribile vizietto, questo, che Mou non aveva lasciato correre nel silenzio. Ma l'Inter di adesso non è l'Inter di allora. Dicono che quest'anno sia l'anno dei rossoneri. Caro Galliani, visti i nostri numerosi infortuni che ne dici di sospendere il campionato e di riaprirlo a gennaio?!?
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