C’era una volta Mario Balotelli, giocatore discusso, fischiato e criticato. Mal sopportato da tutte le tifoserie, ogni suo gesto faceva discutere e affermare a gran voce la sua immaturità. Come si permetteva uno giovane come lui a non provare timore reverenziale nei confronti di uno come Cristiano Ronaldo? A zittire le tifoserie. A non abituarsi a quelle offese che più di tutte bruciano. Su una cosa erano tutti d’accordo. Sul fatto che Mario fosse un provocatore. Poco importa che il nostro campionato avesse conosciuto gli atteggiamenti plateali di giocatori come Francesco Totti, che morivano dalla voglia di irridere i propri avversari. Il vero antipatico era lui, Mario Balotelli. E mentre si cercava un modo politicamente corretto per dire che gli insulti che gli rivolgevano non erano razzismo, la sua antipatia copriva le doti mai nascoste di un campione fuoriclasse. Le sue giocate, per chi le avesse osservate con un minimo di attenzione, erano pura inventiva sparata alla velocità della luce. Gli scatti bruciavano gli avversari, che impotenti rimanevano ad ammirarlo da lontano. Mou lo aveva detto, sono tutti un po’ invidiosi perché Mario è così bravo.Poi la trasformazione. Da un po’ di tempo a questa parte Mario piace. Tutti a chiedersi perché non giochi sempre dal primo minuto. A riempirsi le bocche di descrizioni entusiastiche sulle sue qualità. Che cosa è cambiato? Mario è impulsivo adesso come lo era qualche mese fa. Sotto l’attenta guida del tecnico portoghese sta migliorando molti dei suoi atteggiamenti in campo. Ora, come hanno improvvisamente notato tutti, Mario torna a difendere insieme alla squadra, si sacrifica, fa il lavoro sporco oltre che quello del genio che esplode imprevedibile. E questo è merito del lavoro che sta facendo con l’Inter. Ma Mario è un campione da sempre. Quelle giocate davanti alle quali ora qualcuno rimane in adorazione ce le ha sempre regalate. Che freddezza le sue prime reti contro la Juventus in Coppa Italia. Che bordata il gol su punizione contro il Rubin Kazan a San Siro. Mario ha incominciato ad acquistare punti nella scala della simpatia quando è diventato il motivo di ricatto della stampa nei confronti di Mourinho (perché non lo fa giocare, non vanno d’accordo, ecc…). Lo scatto successivo è stato innescato dalle presenze di Mario in tribuna alle partite del Milan. Mario rendeva frizzante l’ambiente intorno ai nerazzurri, innescando di quando in quando qualche scintilla. Ma finalmente il mondo si sta accorgendo anche di un’altra cosa. Di quanto la nazionale italiana (soprattutto quella vista l’altra sera) abbia bisogno della sua classe. Di come Lippi non possa ormai più giustificare la sua mancata convocazione. Quella convocazione per la quale Mario finalmente esulterebbe, sciogliendo l’emozione che è abituato a mascherare. Ma Mario continua a giocare con gli azzurrini e a far felice Casiraghi, che gli affida la totale responsabilità delle loro vittorie e dei loro risultati. Il nuovo tormentone (che sottoscriviamo al 100%) è Mario in nazionale! Le stranezze della vita…E dire che solo qualche mese fa quando era in campo con l’U21 i tifosi italiani lo fischiavano…
editoriale
TUTTI PAZZI PER BALO…
C’era una volta Mario Balotelli, giocatore discusso, fischiato e criticato. Mal sopportato da tutte le tifoserie, ogni suo gesto faceva discutere e affermare a gran voce la sua immaturità. Come si permetteva uno giovane come lui a non provare...
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