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Non c'era nessun tipo di giustificazione. Si poteva chiedere solo scusa. Questo non avrebbe cancellato il gesto, ma nell'aria si sarebbe annusato un debole profumo di dignità. Invece no. Il Milan, al contrario di ciò che il nostro fin troppo corretto presidente ha affermato, non ha mosso un dito per riparare diplomaticamente alla situazione. Le prime deboli reazioni sono arrivate dopo il comunicato di Leo, definito da qualcuno piccato (non so, vedete voi se essere apostrofato ripetutamente come merda vi regala gioia) . Il geometra ha ovviamente implorato i giornalisti di non drammatizzare. Sono ragazzi. I tifosi della curva, ha aggiunto, hanno la stessa età di Gattuso. Non dimentichiamocelo, Ma sì, roba da stadio, ragazzate da non perderci più di un minuto. Dipende ovviamente da chi le fa. Materazzi, per esempio, fu sanzionato per avere indossato una maschera del presidente del Milan in un festeggiamento post-derby (a seconda dell'esigenza Silvio è o solo premier o solo presidente della sua squadra: ovviamente il frangente lo decide lui). Mourinho, invece, per aver mimato il gesto delle manette (tre giornate di squalifica, 40.000€ di ammenda e il disprezzo di una nazione intera). La lista di ciò che è lecito fare cambia in continuazione. Se fino a stasera alle 20.45 la Coppa Italia aveva una parvenza di valore, alle ore 22.30 nemmeno l'ombra. Registriamo un bel tutto esaurito su qualsiasi fronte: quello delle giustificazioni, della pazienza e della congruenza. Nulla di tutto ciò è più disponibile sul mercato. Anche i tituli sono finiti per il Milan. Niente triplete, niente double. Solo uno scudetto (ma non contava poco o niente?) portato a casa con estrema eleganza ed educazione. Quella, in casa Milan, non manca mai...
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