editoriale

Un, due, tre…stella!

Sabine Bertagna

Il vociare intorno alla parola scudetto é sempre più rumoroso. A tratti frastornante. Perché se la tua squadra non é (come non lo é purtroppo l’Inter) fra le pretendenti al trono, occorre farsene una ragione. E quella ragione dipende...

Il vociare intorno alla parola scudetto é sempre più rumoroso. A tratti frastornante. Perché se la tua squadra non é (come non lo é purtroppo l'Inter) fra le pretendenti al trono, occorre farsene una ragione. E quella ragione dipende inevitabilmente da chi, questo scudetto, rischia di vincerlo. Stiamo parlando di male minore e hai voglia a invocare metaforiche meteoriti in grado di evitarci la terribile scelta. In cuor nostro, a denti stretti, ognuno di noi ha già deciso.

Gli umori generali ci riportano un naturalissimo astio nei confronti dei bianconeri, degenerato negli ultimi anni. I ricorsi in ogni dove, anche al tribunale degli gnomi, non si sono fermati. É una strage, come direbbe qualcuno. Dai sono sempre 29 alla terza stella c'é un banalissimo passo. E in questa ostinazione che rifiuta la realtà ci possiamo trovare le risposte alla triste rappresentazione di una domenica sportiva al Marassi. Il tifoso esige che la sua squadra vinca sempre e comunque. Come non é un dato importante. Il fine giustifica il mezzo. E dire che in Italia la cultura calcistica é sbagliata é inesatto. Cultura é un termine decisamente fuori luogo.

I bianconeri hanno focalizzato negli anni del purgatorio (per l'inferno c'é ancora tempo) tutti i loro cattivi pensieri sull'Inter. Eravamo noi la causa dei loro mali, non chi macchinava le ruberie. Il dato oggettivo é che tutte queste fantasie sono state smontate una ad una. Le offese che mai dimenticheremo all'indirizzo di un puro come Giacinto Facchetti li qualificano per quello che sono. L'importante é non regalare troppa importanza ad una squadra che di professione ricorre nei tribunali. Una squadra da combattere soprattutto fuori dal campo. Una neo promossa che negli ultimi anni ha conquistato con fatica il settimo posto. Temere squadre di questo genere é da provinciali.

Il bianconero medio, ovviamente, non vede l'ora di vincere lo scudetto per dire che sono 30 e potersi quindi cucire la famosa terza stella sul petto arrogante. E quindi? Agli atti ufficiali, dovessero anche vincerlo, questo scudetto sarà il 28^. Lo sarà anche per la federazione. Lo sarà per tutti tranne che per loro. E allora possiamo mica litigare all'infinito con una parte di mondo che ci ricorda con una cucitura che é il club più titulato al mondo e con l'altra perché avrà una stella fuori posto, che nessuno le farà togliere. Liberate la fantasia. Abbiamo una maglia da riempire con cose belle e per nulla inventate. Che ne dite di una nota a margine che ricordi che io non rubo in campionato ed in serie B non son mai stato? Preferite una stella? O una costellazione? Se fossimo la squadra dell'amore ci sarebbe spazio anche per un'infinità di cuoricini. Se dobbiamo giocare, giochiamo. L'importante é quello che la nostra storia ci ha tatuato nel profondo. Noi non siamo quella gente lì. Non lo siamo e, per fortuna, non lo saremo mai.

Twitter @SBertagna