editoriale

Un tempo non fa primavera. Difesa allo sbando, manovra in affanno. Strama…

Daniele Vitiello

Si chiude nel peggiore dei modi la già poco esaltante esperienza dell’Inter nella Tim Cup 2012/2013. I nerazzurri di Stramaccioni non sono riusciti a ribaltare lo svantaggio accumulato all’andata contro un avversario non irresistibile...

Si chiude nel peggiore dei modi la già poco esaltante esperienza dell'Inter nella Tim Cup 2012/2013. I nerazzurri di Stramaccioni non sono riusciti a ribaltare lo svantaggio accumulato all'andata contro un avversario non irresistibile e dicono così addio all'ennesimo obiettivo stagionale con una sconfitta davanti al proprio pubblico. Ora non resta che mettere tutte le energie nello sprint finale di campionato, con la speranza di agguantare una posizione valida per la qualificazione in Europa League. 

BLACK OUT - E dire che il match si era aperto nel migliore dei modi. Pressing, corsa e qualche semplice geometria aveva portato al vantaggio iniziale siglato da Jonathan (finalmente una gioia!), ben amministrato fino alla fine del primo tempo, complice lo straordinario intervento di Handanovic su Florenzi al giro di boa. Nella ripresa sono finiti al vento tutti i pregi evidenziati nella prima frazione e, complici gli evidenti sbandamenti del reparto arretrato, inevitabile è arrivata la sconfitta.

DIFESA - La retroguardia nerazzurra anche stasera ha mostrato delle evidenti lacune. Non si discutono i valori individuali, ma è l'insieme che fa fatica, complice anche la poca copertura di un centrocampo abbastanza statico. Completamente disattenti in entrambi le occasioni dei gol subiti, i difensori devono ringraziare Sant'Handanovic - straordinario in due interventi, ma non impeccabile in occasione del terzo gol - se si è usciti dal campo con un solo gol di differenza.

MEDIANA - Chi l'avrebbe mai detto? All'Inter questa sera è mancato Walter Gargano. L'uruguaiano, per quanto deludente in fase di impostazione, risulta tremendamente importante in copertura e Kuzmanovic ha dimostrato di non possedere un motore di cilindrata simile. Il serbo, come sempre, non va oltre il compitino e risulta poco incisivo anche nella manovra offensiva. Kovacic poco convincente questa sera in fase di impostazione. Da dimenticare, invece, la prestazione di Schelotto.

ATTACCO - Non c'erano(?) alternative al binomio Alvarez-Rocchi in avanti. I due hanno funzionato bene per 45 minuti, propiziando anche il gol del vantaggio con un ottimo fraseggio, ma con il passare dei minuti l'argentino è calato molto, lasciando senza sostegno il povero Tommaso, che tutto risulta, meno che il principale colpevole della debacle nerazzurra. Non sarà in grado di trascinare la squadra (e non si capisce come qualcuno abbia mai potuto pensare una cosa del genere), ma i movimenti sono quelli giusti, da uomo d'area, e, se assistito nel giusto modo, l'ex laziale può dire ancora la sua nello scorcio finale di stagione.

STRAMAZZATI - Uscire dalla Coppa Italia ci sta, ma non in questo modo. Francamente ci si aspettava qualcosa in più da questa Inter, seppur falcidiata da squalifiche ed infortuni. L'iniezione di orgoglio è durata neanche un tempo e Stramaccioni, che nel riscaldamento ha perso anche Cambiasso, non è riuscito ad estrarre il coniglio dal cilindro, come spesso era accaduto nei confronti contro le big. Probabilmente Benassi avrebbe meritato qualche minuto in più, con Zanetti dirottato al posto del Levriero Schelotto (ha bisogno ancora di trovare la condizione giusta), mentre Rocchi avrebbe potuto godere dell'aiuto del giovane Forte già ad inizio ripresa. Dall'ex allenatore della primavera nerazzurra ci si aspetta un po' più di coraggio nell'utilizzo dei giovani. 

Twitter: @DanViti