editoriale

Un tempo su due: cosa manca al terzo posto?

L’Inter che ha battuto il Genoa domenica all’ora di pranzo è sembrata un’Inter nuova. Anche se ancora non si è scrollata di dosso alcune vecchie debolezze. I nerazzurri riprendono idealmente dal buon secondo tempo giocato...

Sabine Bertagna

L'Inter che ha battuto il Genoa domenica all'ora di pranzo è sembrata un'Inter nuova. Anche se ancora non si è scrollata di dosso alcune vecchie debolezze. I nerazzurri riprendono idealmente dal buon secondo tempo giocato contro la Juventus a Torino e nel primo tempo contro il Genoa sfoderano una determinazione furiosa. Un solo pensiero martellante: fare gol. E al 12° il gol arriva. Mauro Icard isi articola in una rovesciata, Perin respinge, Palacio spinge in rete. E proprio il gol segnato nel primo quarto d'ora della partita, quando solitamente lo si subiva, è un segnale che sprigiona speranza.  

L'Inter che ha battuto il Genoa domenica all'ora di pranzo è sembrata un'Inter diversa. Per la prima volta quest'anno ha dato l'idea di poter vincere senza fatica, di poter accelerare quando serviva, di essere in grado di fare male. Piccoli segnali di autostima che si leggono sul campo. E gli arrivi di Podolski e Shaqiri rappresentano  un'ulteriore iniezione di fiducia. L'Inter sta virando in maniera impercettibile ma decisa. Roberto Mancini preferisce non correre troppo e ricorda che c'è ancora molto da lavorare. Il secondo tempo di domenica ne è una prova. Manca ancora la continuità necessaria a fare il salto di livello. Una qualità imprescindibile per scalare la classifica. Verso il terzo posto.

Twitter @SBertagna