editoriale

Un triplete non vale una marchetta

La storia che si ripete. La scorsa stagione il Barcellona portava a casa il famoso triplete, la sua squadra osannata, i suoi calciatori celebrati in lungo e largo, investiti da ogni tipo di premio. Puntuale come poche, unica in Italia a vantare un...

Giovanni Montopoli

La storia che si ripete. La scorsa stagione il Barcellona portava a casa il famoso triplete, la sua squadra osannata, i suoi calciatori celebrati in lungo e largo, investiti da ogni tipo di premio. Puntuale come poche, unica in Italia a vantare un traguardo simile, l'Inter replica al Barcellona degli extraterrestri (cacciandoli fuori dalla Champions) e per i nerazzurri arriva ben poco. Dopo la scandalosa esclusione di Milito dal ventaglio dei possibili candidati alla conquista del pallone d'oro, questa volta "France Football" si ripete escludendo anche Sneijder dal podio. 

Semplicemente vergognoso assistere alla premiazione di uno tra Xavi, Iniesta e Messi. Indiscutibile il loro valore tecnico ma, volendo fare i conti in tasca ai tre giocatori, per i due spagnoli spicca il campionato del mondo, per l'argentino, oltre la Liga, possiamo ricordare come poco abbia inciso nella competizione in Sud Africa, a differenza del nostro Olandese, che dopo il triplete, mette in cassa una finale mondiale sfumata per un soffio. 

Giusto inserire Iniesta, tollerabile Xavi, ma escludere Sneijder in favore di Messi, per quanto possa esser forte l'argentino, questo proprio no. Ancora una volta si è persa l'occasione di riportare i veri valori del calcio in alto, in favore del solito, banale e scontato marketing di bassa lega.