editoriale

Una gara vinta in surplace. Bene i baby. Handanovic vale ogni singolo centesimo speso

Alessandro De Felice

Una buona dose di fiducia. E’ quello che regala la vittoria in terra rumena a una squadra che si presenta con soli tredici giocatori della prima squadra e cinque primavera. Un’Inter che, nonostante le defezioni, riesce a vincere tre a...

Una buona dose di fiducia. E' quello che regala la vittoria in terra rumena a una squadra che si presenta con soli tredici giocatori della prima squadra e cinque primavera. Un'Inter che, nonostante le defezioni, riesce a vincere tre a zero, senza mai soffrire troppo gli avversari se non nel finire del match. Il risultato poi, il tre a zero, è lo specchio di ciò che ha riferito il campo: una squadra ordinata, che ha saputo quando schiacciare il piede sull'acceleratore, per far male al Cluj ed evitare complicazioni che in questo periodo, sono tutto meno che utili. Una doppietta di Guarin e un gol del 'contrista' Benassi permettono ai nerazzurri di riacciuffare una vittoria in trasferta dopo le ultime disfatte. Con la stessa fiducia ora bisognerà affrontare il Milan. Vero che i rossoneri hanno battuto il Barcellona, ma gli spagnoli arrivati a Milano, con l'allenatore in seconda seduto in panchina, sono apparsi la copia sbadita della squadra che faceva strage di avversari. Il Milan è stato bravo a contenere, senza lesinare molti sforzi, e a ripartire in contropiede. Tutta qui la gara perfetta. Sarà la stessa gara che dovrà disputare l'Inter nel derby. Una gara ordinata, tranquilla e senza alcuna voglia di strafare. Per ora non ce lo possiamo permettere.

BABY INTER. Ad un certo punto sembrava di assistere a una partita del Sabato pomeriggio ad Interello, piuttosto che a un match di Europa League. Benassi, Pasa, Kovacic e M'baye a comporre centrocampo e parte della difesa. In più, la ciliegina sulla torta, arriva con il gol di Benassi, che sfrutta benissimo l'assist di Cassano. C'è chi lo ha definito 'contrista', ma di solito un giocatore abituato solo all'interdizione è difficile che sappia proporsi cosi bene anche in avanti, bruciando difensore e portiere. Bene cosi.HANDANOVIC. Più lo guardi, più ti rendi conto che vale ogni singolo centesimo pagato all'Udinese per il suo cartellino. Quando arriva a parare il pallone anche col viso su una botta di Hora ravvicinata, richiama alla mente la parata di Dudek su Shevchenko nella finale di Champions League del 2005. Quel famoso Milan - Liverpool terminato 3 a 3. E dato che Domenica c'è la stracittadina...