editoriale

Undici

La pausa delle nazionali ha dilatato l’attesa per Inter-Juventus. Ha, solamente per un attimo, allontanato il campionato, accantonandolo in una dimensione temporale ovattata. Sospesa in attesa del giudizio. Domenica sera non sarà una...

Sabine Bertagna

La pausa delle nazionali ha dilatato l'attesa per Inter-Juventus. Ha, solamente per un attimo, allontanato il campionato, accantonandolo in una dimensione temporale ovattata. Sospesa in attesa del giudizio. Domenica sera non sarà una partita qualunque, come non lo è da millenni. Inutile fingere che non sia così. L'Inter vista fin qui ha sorpreso tutti con le cinque vittorie iniziali. Poi è caduta con la Fiorentina e ha rallentato con la Samp. Domenica tutti gli occhi saranno puntati sui nerazzurri. Bisogna capire con quale etichetta catalogarli. Bisogna trovare conferme o smentite. Entusiasmo o delusione.

Di questa Inter si dimentica spesso di dire una cosa. E cioè che è un'Inter completamente nuova. Ribaltata dalla testa ai piedi, rivoluzionata negli uomini e nelle idee. La sequenza di cinque vittorie ha spinto probabilmente questo elemento in ombra, illudendo su un funzionamento che, a dispetto di quanto ci si sarebbe aspettati, girava già estremamente bene per essere ancora poco rodato. Amalgamare giocatori nuovi non è semplicissimo. Perché per quanto tutto coincida a livello teorico, poi c'è sempre il campo che ha l'ultima parola.

La formazione che Mancini dovrà e vorrà mettere in campo domenica sera sarà la migliore possibile. Con il ritorno di Jovetic, giocatore fondamentale in questa nuova Inter, si potrà probabilmente ritrovare la formazione di inizio stagione (contando anche sulla ritorvata coppia centrale composta da Miranda e Murillo). Perché la differenza, domenica sera ma soprattutto nelle partite seguenti, la faranno undici uomini. Undici giocatori che diventeranno i più affidabili. Quelli ai quali non rinunciare mai. Gli undici nerazzurri che, partita dopo partita, potranno fare la differenza. 

Twitter @Sbertagna