editoriale

Vi assicuro che è cosi: Pato sottosegretario

Alessandro De Felice

E’ solo gossip?e’ possibile rinchiudere a chiavistello nei contorni della cronaca bisbigliata delle vicende rosa il dirompente affaire barbara berlusconi/pato? noi crediamo di no. I bisbigli erano stati preceduti dai balbettii, dalle...

E' solo gossip?e' possibile rinchiudere a chiavistello nei contorni della cronaca bisbigliata delle vicende rosa il dirompente affaire barbara berlusconi/pato? noi crediamo di no. I bisbigli erano stati preceduti dai balbettii, dalle allusioni, da un coacervo di frasi nelle quali fin da subito si era illustrata una vicenda che per la stridente asimmetria dei soggetti coinvolti aveva piegato alla prudenza bene informati, testimoni oculari ed aspiranti ruffiani. lei: colta, bella di un'avvenenza precocemente matura anche perche' avviata con inspiegabile urgenza al percorso dei ritocchi e ritocchini di cui avrebbe potuto gaudiosamente fare a meno. contagiosamente simpatica tutt'altro che avvilita dalla consapevolezza che essere nata una cinquant'anni prima del padre e' da considerarsi una fortuna oltre che un affare. lui: beh, qui il discorso cambia. colto proprio no. ad un compagno rossonero rimasto come molti altri nel guado "ma la capitale del brasile alla fine e' brasilia o rio de janeiro" aveva risposto senza esitazioni che la capitale del brasile era il rio delle amazzoni suscitando un'emorragia di battutacce che la punta carioca non ha dimenticato. ed ora lista alla mano ha tutte le carte in regola per passare al contrattacco. ne sa qualcosa un allegri all'oscuro della novita' sentimentale-aziendale che vedendo il proprio giocatore caracollare in allenamento senza meta, ma con tanta "meta'" su cui far conto, aveva urlato " ohi pato, oh che ti dévo sversa' 'n pentolone di caciucco bollénte 'n testa pe fatti corre? impassibile, con un sorriso sornione e vendicativo il ragazzo esclamando "pato chi?" non ha che anticipato una lettera di richiamo di v. turati nella quale si intimava al carneade della panchina di evitare confidenze, atteggiamenti inopportuni e lesivi di un campione affermato chiarendo che in futuro per favorire gli atteggiamenti pacificatori del calciatore l'avrebbe dovuto chiamare signor pato. signor pato e non dottor pato fino a quando, ma ormai ci siamo- manca solo la tesi- il ragazzo potra' sfoggiare i fregi dello hulme vergati sulla fascia da capitano.e la simpatica scenetta di moriero che lustra le scarpa di ronaldo dopo un gol in quanti se la ricordano? beh, le scarpe di pato sono ormai ricoperte da un un dito di lucido. i colleghi se le strappano dalle mani per dare il tocco finale; un attempato comprimario da tempo in attesa di novita' sul suo rinnovo contrattuale dopo aver sostituito i lacci delle calzature da gioco vi ha inserito con destrezza una foto del figlio e una della moglie al settimo mese di gravidanza. ma ormai lui, il dottor pato, non ci fa nemmeno piu' caso, ha altro a cui pensare. la politica e' sempre stata un suo pallino e il legame sentimentale ha solo accelerato il suo ingresso nella stanza dei bottoni. avra' il suo bel sottosegretariato agli esteri. viene, tra l'altro, ritenuto l'unico in grado di convincere cesare battisti a rientrare in italia. e non gia' perche' da povero era brasiliano ma perche' per quella missione pare serva un atleta. nelle immagini di repertorio, in effetti, il terrorista rosso e' perennemente in tuta da ginnastica.LATTE ALLE GINOCCHIA

INTERO "LUCCI A SAN SIRO" (ANZI, BOCCALONI A SAN SIRO) quanta attesa per il ritorno di leonardo al cospetto della sua ex tifoseria. un'attesa malata di rancore, di disprezzo che trovera' il suo scatenarsi piu' tonitruento e immarcabile nell'ostensione dello striscione becero magari salutato da un applauso di scrosciante tributo. peccato. andra' proprio cosi'. tanti individui, uomini, donne, precari, mobbizzati, cassa integrati o anche solo alienati da cicli di produzione impari alle loro attitudini e aspirazioni si scaglieranno contro chi (privilegiato,fortunato che sia) ha voluto, non solo potuto, rivendicare la propria dignitosa consapevolezza di operatore subordinato ma non subornato. poi, a missione compiuta, uscita dallo stadio la massa si sfarinera' per parcellizzarsi di nuovo in un aggregato di individui pronti all'uso. del padrone. ma con l'amo ancora in bocca

PARZIALMENTE SCREMATO E SCREMATO. MARIO E I SUOI FRATELLI quanta poesia nelle sequenze del film di visconti ispirato alla vita di un giovane immigrato-nella finzione rocco, nella realta' un walter chiari non ancora ventenne-.quanta drammaticita' in una milano di sessant'anni fa che non c'e' piu'. come la miseria. forse. ma cosa c'entra tutto questo con balotelli? nei suoi travagli di poesia, effettivamente, ce n'e' ben poca. ma li unifica l'aspetto che conta di piu' ( che non sono i fratelli, come potreste pensare). entrambi hanno pensato di essere il soggetto propulsivo di una vicenda che girava intorno a loro, salvo accorgersi solo in corso d'opera di essere, drammaticamente, solo un oggetto, una rotella di un meccanismo. gliela avevano venduta bene, ci e' voluto solo un po' di tempo per capire che a sputtanarsi per "fare casino"e poi finire in un posto di m. ci doveva pensare lui e a guadagnarci...