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Bergomi a FCINTER1908.IT: “Inter, basta qualcosa in mezzo. Zanetti incredibile. Io…”

Alessandro De Felice

Ci piace ricordare che se Javier Zanetti ha potuto stabilire un nuovo record di presenze in nerazzurro è perché lo ha preceduto un altro grande capitano che aveva a sua volta battuto il record di un immenso Giacinto Facchetti. Così noi della...

Ci piace ricordare che se Javier Zanetti ha potuto stabilire un nuovo record di presenze in nerazzurro è perché lo ha preceduto un altro grande capitano che aveva a sua volta battuto il record di un immenso Giacinto Facchetti. Così noi della redazione di FcInter1908.it abbiamo contattato in esclusiva l’ex capitano nerazzurro, nonchè attuale allenatore della squadra Berretti dell'Atalanta e commentatore televisivo per Sky, Beppe Bergomi, per una chiacchierata tra i ricordi di ieri e una riflessione sugli obiettivi di domani.

Qual è il suo ricordo dell’arrivo di Zanetti all’Inter?

“Lui è arrivato insieme a Rambert che doveva essere l’attaccante importante per quella stagione e Zanetti doveva arrivare a rimorchio. Alla presentazione alla Terrazza Martini io c’ero e li ho accolti entrambi. Però quello che mi ha impressionato subito è stato il primo giorno di ritiro a Cavalese. Ho visto questo ragazzo fare questo possesso palla straordinario, non la perdeva mai quella palla! Mi sono detto: «Ma questo da dove arriva?». Da lì ho capito che poteva sicuramente fare grandi cose per l’Inter. Una carriera così straordinaria e lunga dai primi giorni non la immaginavo, ma visto dopo come si allenava e come si comportava durante la settimana fuori dal campo, ho capito che poteva fare davvero molto bene”.

Lei ha commentato la partita del sorpasso. Che emozioni ha provato nel farlo?

“Abbiamo fatto un’intervista prima in cui io ho fatto qualche domanda ad Javier. Poi la partita con il Novara non è andata bene e quello è stato sicuramente un brutto episodio, ma questo conta poco. Conta quello che questo ragazzo ha fatto, quello che sta facendo e quello che farà per la maglia e per i colori nerazzurri. Quello che sta facendo è qualcosa di straordinario”.

Tra i suoi tanti ricordi in nerazzurro, invece, uno in particolare che si sente di catalogare sotto l’etichetta “indimenticabile”?

“Ho tante tappe importanti. Dal mio esordio a 17 anni alla vittoria nel campionato dei record e a quelle in Coppa Uefa. Per quanto riguarda una partita singola io ho un ricordo straordinario di un'Inter-Juve finita 4 a 0 con due goal di Rummenigge e gli altri due di Ferri e Collovati in cui io ho giocato una delle più belle partite della mia carriera. Questi sono i ricordi che mi porto nel cuore e tantissimi altri che adesso diventa difficile elencare, perché ho tutti bei ricordi all’Inter”.

Dai dolci ricordi facciamo un brusco salto alla realtà che, invece, è un po’ più amara. Il periodo poco positivo dell’Inter si deve secondo lei ad una squadra ormai logora, come si dice da più parti, o ad una cattiva gestione post Mourinho?

“Dopo la partita col Trabzonspor mi sono detto che questi ragazzi avevano ancora tanto da dare, ma dovevano mettersi a disposizione del loro mister che a quel punto era Gasperini. Poi le scelte sono state cambiate, ma secondo me questa è una squadra strutturata bene. Manca solo qualcosa in mezzo al campo perché ragazzi come Cambiasso, Zanetti, Stankovic, Thiago Motta che hanno dato tantissimo avrebbero bisogno ogni tanto di respirare per mettere dentro qualche ragazzo giovane che possa dare un cambio di qualità a questi giocatori. Poi penso che in difesa e in attacco la squadra sia strutturata bene. Ha validi ricambi, basta solo che questi ragazzi tornino in forma. La squadra secondo me si può riprendere. Non posso pensare ad un’Inter in fondo alla classifica. Questa è una squadra che può dare ancora molto e che può lottare per lo scudetto. Vincere la Champions ci può anche stare anche se vedo avanti altre squadre come il Barcellona, il Real Madrid, il Manchester United e il Chelsea, ma in Champions si sa che ci vuole anche un pizzico di fortuna, quindi si può anche andare avanti. È un campionato difficile. Tanti giocatori hanno fatto la Coppa America, hanno fatto una preparazione affrettata per giocare la Supercoppa italiana. Tante sono le cause dei recenti risultati, ma io ritengo che questa squadra possa dare ancora molto”.

E come giudica la scelta di Ranieri?

“Ranieri mi piace perché io valuto i risultati. So che è andato a Parma, quando il Parma lottava per non retrocedere e li ha salvati. È andato alla Juventus e ha fatto i migliori due anni della Juventus dopo il ritorno in Serie A. Ha portato la Roma a vincere quasi il campionato, perché ricordiamo che la Roma quello scudetto l’ha perso perché Pazzini gli ha fatto goal alla fine. Adesso diamogli il tempo di lavorare con questi giocatori e poi valuteremo. In questo momento la scelta mi sembrava quella più giusta”.

Qualcuno invocava il suo arrivo sulla panchina nerazzurra già nel post Gasperini. Che speranze hanno i tifosi nerazzurri di vederla un giorno seduta su quella panchina?

Fa una pausa e un sorriso e poi aggiunge: “Penso che sia molto difficile, diciamo così”.

Ringraziamo per la disponibilità Beppe Bergomi e l'Ufficio Stampa di Sky.

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