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FCINTER1908.IT ha contattato in esclusiva Giulio Donati, difensore di proprietà dell'Inter ma attualmente in forza al Padova, per parlare del suo passato in nerazzurro, di Mourinho e Moratti e del momento non proprio felice che sta attraversando in questo momento la squadra nerazzurra.
Ha avuto la possibilità di lavorare con Mourinho. Come ce lo descrive?"A mio parere è il numero uno nel suo mestiere. È prima di tutto una splendida persona, trattava tutti allo stesso modo da capitan Zanetti a Donati che giocava in Primavera e aveva quella capacità di trasmetterti la vera passione per il calcio, sapeva motivarti in ogni singolo momento, facendo sì che tu potessi esprimerti al meglio in campo e in allenamento".
Lei ha esordito il 16 dicembre 2009 in Coppa Italia contro il Livorno. Che ricordi ha del suo esordio al 'Meazza'?"La mattina stessa in riunione tecnica Mourinho mi disse che sarei partito titolare, chiedendomi se me la sentivo. Io risposi di sì e lui mi chiese di fare semplicemente quello che avevo già fatto nelle amichevoli precedenti. Ho passato il pomeriggio pensando che si stava avverando un sogno e inventando scuse a mio padre dicendo che non avrei giocato per fargli una sorpresa. Poi arrivati al 'Meazza' sono entrato per la prima volta in campo guardando lo stadio mi sono venuti i brividi".
Chi era allora il giocatore che lo colpì maggiormente? E perchè?"In quella partita sicuramente Wesley Sneijder per la personalità che aveva e per la classe che mostrò. Durante gli allenamenti, invece, Materazzi per tutti i consigli che mi dava e per come mi ha accolto insieme a tutto il resto del gruppo".
In questa stagione l'Inter non ha cominciato nel migliore dei modi e molti la danno già fuori dalla lotta allo scudetto. Lei, invece, cosa pensa?"Non e' stato uno dei migliori inizi di stagione ma il campionato è lungo e il gruppo è molto valido. Ci sarà sicuramente tempo per recuperare i punti di svantaggio..."
Via Gasperini, c'è Ranieri. E' l'uomo giusto per il progetto Inter?"Personalmente non conosco né uno, né l'altro, quindi non posso dirlo. Conosco però Piero Ausilio (direttore sportivo, ndr) e nel suo lavoro sa benissimo cosa fare: l'Inter è in buone mani".
Tornando a Lei. Attualmente è al Padova, ma di proprietà dell'Inter. Conta di tornare a Milano in futuro?"In questo momento sono un calciatore del Padova e penso a far bene con i veneti. Poi un ritorno in nerazzurro resta sempre un sogno e per realizzarlo devo contare sulle mie forze".
Com'era il suo rapporto con Massimo Moratti?"L' ho consciuto in occasione di Inter-Lazio prima della sosta natalizia. Un amico in comune con suo figlio mi aveva parlato della bella persona che era ma in quel momento ne ho avuto la conferma. Dopo il periodo trascorso in prima squadra lo rividi l'estate seguente a Forte dei Marmi e mi augurò buona fortuna con il Lecce, rinnovandomi i complimenti per la stagione appena terminata: per me fu motivo di grande orgoglio ed onore riceverle da lui".
Un'ultima domanda. Chi sente degli ex compagni? Cosa augura all'Inter?"Mi vedo ogni mese coi ragazzi in Under 21, sento spesso Khrin e Materazzi. Quest'ultimo mi consigliò pure di andare a Lecce lo scorso anno. L'Inter mi ha trasmesso il senso della forza di gruppo, mi ha regalato l'opportunità di vivere le emozioni del 'triplete' e mi ha fatto maturare molto sotto vari aspetti, non posso che augurargli di ripetere un annata come quella del 2010".
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