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Quella riguardante i portieri del presente e del futuro rimane una questione calda in casa Inter: tra un Handanovic che va verso i 38 anni e un Onana di fatto bloccato per la prossima stagione e destinato a raccoglierne l'eredità, il malumore di Radu - esternato dal suo procuratore - ha riacceso i riflettori sul tema. Ma ci sono anche altri estremi difensori che gravitano intorno all'orbita nerazzurra: tra questi c'è chi, in silenzio e senza troppi proclami, sta dimostrando con i fatti tutto il suo valore. Parliamo di Michele Di Gregorio, classe '97 ed ex capitano della Primavera interista, guardiano della porta del Monza e ormai da anni una sicurezza del campionato cadetto. Il suo agente, Carlo Alberto Belloni, in esclusiva per Fcinter1908 ha fatto il punto sul suo futuro.
Di Gregorio anche in questa stagione si sta dimostrando uno dei migliori portieri della Serie B e non solo.
Si sta mantenendo ad alto livello, penso che sia uno dei portieri italiani più interessanti. Ormai è la sua quinta stagione da professionista, e ogni anno ha sempre raggiunto i playoff. Quest'anno, a maggior ragione, ci si crede ancora di più: per il secondo anno di fila abbiamo deciso di restare a Monza, abbiamo sposato un progetto secondo noi importante, cercando quella continuità che deve essere data a un portiere. Da parte sua c'è sempre massima determinazione e voglia di raggiungere l'obiettivo: il campionato di Serie B è molto difficile, ci sono tante variabili, ma penso che il Monza nel complesso abbia fatto un buon girone di andata. Domani contro la Spal sarà un altro bel test.
La sua crescita è sotto gli occhi di tutti.
Michele lo seguo ormai da 10 anni, dal 2012, quando aveva solo 14 anni. La sua carriera l'ho seguita in prima persona, in prima linea, e ho notato chiaramente quali sono state le scelte giuste che abbiamo fatto per arrivare a raggiungere il suo livello di oggi, e che può e deve ancora essere sviluppato: il nostro obiettivo è quello di arrivare in Serie A. Il ruolo del portiere è molto difficile, ne gioca uno, non c'è turnover, e riuscire a mantenere sempre concentrazione, presenza e tranquillità non è facile. A Pordenone Michele non partiva come titolare, lo scorso anno a Monza uguale, c'era Lamanna, ma si è sempre messo a disposizione e si è guadagnato il posto. Per arrivare in Serie A sa che è indispensabile giocare e allenarsi sempre al meglio, e mettere a curriculum un'eventuale vittoria del campionato di Serie B - come spero che possa accadere quest'anno a Monza - sarebbe tanta roba.
Il suo contratto con l'Inter scade nel 2024: cosa prevede l'accordo con il Monza di prestito con obbligo di riscatto?
L'accordo prevede l'obbligo di riscatto da parte del Monza in caso di promozione in Serie A. La situazione è che, a prescindere da tutto, l'Inter a livello contrattuale ha sempre la possibilità di parlare, ha diritto di controriscatto sia in caso di promozione in Serie A del Monza che di permanenza in B, sono state pattuite due cifre differenti. Io penso che, vedendo le scelte che sono state fatte, con l'acquisto di Onana, Michele non faccia più parte dei loro piani, quanto meno nel breve termine. Noi abbiamo trovato una formula con il Monza che riteniamo possa essere l'ideale per la crescita del ragazzo. Poi si sa, il mercato è strano e può succedere di tutto. Ovvio che, nel momento in cui ci dovesse essere una chiamata dell'Inter, farebbe piacere. La cosa che comunque vorremmo portare avanti è quella di continuare a giocare, indipendentemente dalla categoria, altrimenti vorrebbe dire gettare alle ortiche quanto fatto in questi 5 anni. Conoscendolo, Michele è uno che va fuori di testa se lo togli dalla porta!
Come'è rimasto il rapporto con l'Inter?
Ci siamo sentiti durante l'anno. Martedì sera siamo stati insieme a San Siro a vedere la partita contro la Roma. Con l'Inter ci sono sempre rapporti aperti, indipendentemente da Michele seguo anche altri ragazzi più giovani. Essendo un prodotto del settore giovanile, preso a 6 anni, che nel frattempo è diventato una realtà del ruolo, anche loro hanno le orecchie tese. Non si sa mai che possa diventare una pedina di scambio in eventuali operazioni estive, nel caso in cui decidano di controriscattarlo.
A tal proposito, chi ha fatto una scelta opposta è il suo vecchio compagno di squadra nelle giovanili dell'Inter, Radu: tornato in nerazzurro, è stato relegato al ruolo di riserva di Handanovic, e non ha mai avuto modo di mettersi in mostra. Il suo agente si è lamentato pubblicamente di questa situazione.
Premetto che non parlo di situazioni che non mi riguardano. Radu lo conosco, giocava con Michele, sono entrambi '97. Sono state fatte scelte diverse. Non metto in dubbio il suo valore: secondo me è molto forte, ma come per tutti per arrivare a certi livelli servono tante componenti. 5 anni fa, quando Michele è uscito dalla Primavera dell'Inter da capitano e da campione d'Italia, è andato a Renate, senza pensare alla categoria o al nome della squadra: si è fidato, ha giocato e la scelta si è rivelata giusta. Anche e soprattutto perchè si è messo nell'ottica di capire che non aveva dimostrato ancora niente, doveva darsi da fare e l'ha fatto. Ad oggi mi auguro che il Monza riesca ad andare in Serie A per portare avanti questo percorso di crescita, altrimenti aspetteremo la sessione estiva e vedremo il da farsi, anche passando dall'Inter.
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