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ESCLUSIVA Ballotta: “De Vrij giochi. Handanovic? Grande, ma non contro la Juve. Moratti? Troppo cuore”

Daniele Vitiello

L'ex portiere di Inter e Lazio è intervenuto ai microfoni di Fcinter1908.it

L'Inter si gioca il suo futuro contro la Lazio. I nerazzurri si stanno preparando per scendere in campo ed affrontare domenica quella che ha tutto il sapore di una finale, concetto ribadito ai microfoni di Fcinter1908.it anche da Marco Ballotta, ex portiere che ha vestito entrambe le maglie: "E' una finale e in partite del genere può succedere di tutto, sarà veramente tosta per la Lazio perché negli appuntamenti importanti in questa stagione l'Inter si è dimostrata sempre al 100%. Siamo giunti all'ultimo turno di campionato, per cui anche la condizione fisica per entrambe è un aspetto da non sottovalutare. Inzaghi ha qualche dubbio, soprattutto sull'impiego di De Vrij, ma credo che qualsiasi scelta sarà presa dopo un colloquio con il calciatore".

Lei lo schiererebbe?

"Penso ci siano le condizioni per farlo giocare, non penso ci siano accordi fra l'Inter e il giocatore secondo i quali  non debba giocare. E' sotto contratto alla Lazio e di conseguenza deve fare il suo dovere fino all'ultimo, poi potrà trasferirsi a Milano e giocherà con l'Inter. Se non giocasse sarebbe strano perché è un giocatore serio e non credo proprio possa cascare in questa occasione".

All'Inter tiene banco il futuro di Mauro Icardi: lei da che parte sta?

"Per il suo futuro credo sia importante la partita di domenica. Fare considerazioni diverse in base al risultato del match con la Lazio, che potrebbe portare o meno la qualificazione nell'Europa che conta ai nerazzurri. Questo vale anche per l'Inter, visto che con gli introiti per la Champions League le permetterebbero una programmazione diversa".

Condivide le critiche ad Handanovic arrivate nell'ultimo periodo?

"E' un grandissimo portiere, anche se contro la Juventus non ha fatto quello che doveva. Gli errori possono capitare, purtroppo per lui sono arrivati in quella partita molto delicata, dove poteva fare sicuramente di meglio. Nel corso del campionato comunque le prestazioni sono state tutte più che positive, criticarlo non credo sia la cosa giusta per quello che ha fatto questi anni all'Inter. Se noi portieri sbagliamo se ne accorgono tutti".

Confermerebbe Spalletti a prescindere dalla Champions?

"Sì, perché penso abbia fatto un buon lavoro. Si rischia di giudicarlo in base al risultato della partita di domenica, ma eventualmente venisse esonerato a quel punto l'Inter dovrebbe ripartire daccapo, dando ancora vantaggio alle squadre che finora le sono arrivate davanti. Bisognerebbe programmare almeno per tre anni, confermando l'allenatore a prescindere. E' il momento di dare fiducia a Spalletti, con due-tre acquisti si può puntare allo scudetto".

Roberto Mancini è il nome giusto per l'Italia?

"E' il nome giusto perché è motivato, l'ha voluta lui ed è un allenatore vincente. Purtroppo non abbiamo una squadra fortissima, ma lui è motivato a mille e nel giro di un paio di anni potrà far vedere qualcosa di meglio rispetto ad ora. Bisogna dare la giusta fiducia ai giovani nel loro percorso di crescita ed avere pazienza".

In settimana ha compiuto gli anni Massimo Moratti: che ricordi ha del presidente quando era all'Inter?

"Molti lo consideravano come un padre e lui considerava i giocatori come dei figli e credo questo lo abbia limitato molto nella sua gestione perché qualcuno se n'è approfittato. E' un buono di natura e a volte sbagliava nell'eccesso di bontà. Certe scelte magari andavano fatte senza cuore".