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Il coronamento di un sogno a lungo rincorso. Claudio Ranieri sta finalmente riscuotendo quanto raccolto in tanti anni di duro lavoro in giro per l'Europa. Anni di fatiche e sacrifici che, nonostante i pochi trofei alzati, gli hanno permesso di lasciare il segno in qualsiasi piazza abbia lavorato. Anche all'Inter, dove nel settembre 2011 subentrò a Gasperini, non riuscendo però ad imprimere fino in fondo il suo credo in un gruppo ancora incapace di ripartire dopo il Triplete. Se ne andò ad inizio aprile, sostituito da Stramaccioni, lasciando però un grande ricordo all'interno dell'ambiente nerazzurro, come ricorda Beppe Baresi, intervenuto in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.IT: "Sono contentissimo per lui, è stata un'impresa straordinaria ed è meritata. E' una persona preparata, che lavora tranquillamente, cercando di concentrarsi molto sullo spogliatoio. E' il premio per la sua carriera, ha lavorato benissimo ed è stato apprezzato in tutte le squadre in cui ha lavorato".
Cosa non ha funzionato nella sua esperienza all'Inter?
"Quello che non ha funzionato anche negli anni successivi. Una squadra che aveva vinto tutto, ma che poi non è riuscita a mantenere un equilibrio. Una questione più generale che ha visto protagonisti tutti i diretti interessati, sia in società che nella squadra"
C'è un aneddoto legato all'esperienza nerazzurra di Claudio Ranieri?
"La tranquillità dopo la notizia dell'esonero. Si è presentato ad Appiano Gentile per salutare tutti con una serenità incredibile quel giorno nonostante la delusione per la notizia ricevuta. Ha voluto stringere la mano a tutti, da quelli della cucina ai magazzinieri, ringraziandoli per quei mesi trascorsi insieme. Non è scappato e ha fatto un grandissimo gesto che molti ancora ricordano"
Passando all'Inter di oggi, qual è il giudizio della stagione che sta per volgere al termine?
"E' stata un'annata particolare, strana. Siamo partiti bene, forse la prima parte ci ha un po' fuorviati e qualcuno ha pensato di ottenere un risultato maggiore rispetto alle nostre capacità. A Natale si è rotto qualcosa e i primi mesi del nuovo anno ci hanno rovinato un po' la stagione. Abbiamo perso punti che non siamo riusciti a recuperare nel finale di stagione, senza centrare poi la Champions League che rimane un obiettivo fondamentale per la prossima stagione. I nuovi soci? Non credo che queste voci abbiano distratto i giocatori. Il campo è il campo e certe cose non influenzano il campo, anche se mancano due, tre leader che potrebbero far giocare meglio i tanti ragazzi che ci sono"
Un giudizio sull'operato di Mancini.
"Il mister ha lavorato bene, ha fatto crescere la squadra rispetto all'anno scorso ed ha migliorato la classifica. Deve continuare a guidare questa squadra per cercare di portarla dove merita: possibilmente al primo posto, ma almeno nelle prime tre. L'Inter ha il dovere di riuscire a tornare in alto".
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