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In ansia per quanto sta accadendo fra le mura di casa Inter a pochi giorni dall'inizio della nuova stagione. Ancor di più perché di quell'ambiente è stato leader e pilastro per tanti anni. Telefono rovente in queste ore quello di Beppe Bergomi, spettatore sempre attento delle vicende nerazzurre. L'ex capitano della Beneamata si è concesso ai microfoni di FCINTER1908.IT per una veloce analisi sull'addio di Roberto Mancini e gli altri temi caldi: "Sinceramente non me lo aspettavo. Credevo che alla fine si trovasse un accordo per proseguire il matrimonio fra le parti, è stata una grossa sorpresa. Ogni Paese ha una propria cultura e un proprio modo di agire, in Italia è difficile essere sia manager che allenatori perché abbiamo dei direttori sportivi molto forti, capaci, in altre nazioni no. E' normale che i vari Mancini, Ferguson, Mourinho, in Inghilterra facciano tutto loro, visto che non hanno alcuna figura di riferimento. Si poteva arrivare ad una sorta di compromesso per il bene dell'Inter, mi sembrava la soluzione migliore, ma sia Roberto che la società avrebbero dovuto fare un passo indietro".
CRITICHE - "L'Inter aveva una buona squadra la scorsa stagione e lo aveva dimostrato vincendo nella prima parte di stagione, pur non giocando bene. Non so se poteva giocarsela con Napoli e Roma, ma è uscita troppo presto dalla lotta al terzo posto e questo per i giocatori che aveva a disposizione e per la profondità di rosa un po' mi ha sorpreso".
DE BOER - "E' una scelta che rompe gli schemi. Avrebbero potuto prendere un traghettatore o un esperto italiano, ma hanno preferito virare su un giovane che arriva mentalmente libero da retaggi che talvolta ingabbiano i protagonisti del nostro campionato. Nella vita bisogna fare delle scelte: questa è rischiosa, ma rompe gli schemi. Diamogli fiducia e lasciamolo lavorare. Manca poco tempo, ma siamo ancora ad agosto. E' un calcio nuovo per lui e da questo punto di vista può essere una buona scelta per l'Inter, ma deve conoscere presto i giocatori".
SUNING - "La squadra fino a questo momento ha mantenuto tutti i big dell'anno scorso e in più ha inserito Banega, Candreva, Erkin, Ansaldi e segue giovani di prospettiva come Gabigol, per cui ha lavorato assolutamente bene. Sembrano sempre abbastanza attenti, oculati, non vogliono sperperare soldi a vanvera, ma riflettono molto per fare le scelte giuste. L'idea è quella di creare un mix giusto per dare modo a tutti di esprimersi al meglio".
ICARDI - "Dico una cosa, a prescindere da Icardi: se non si tratta di Cristiano Ronaldo o Messi e ti offrono più di 50 milioni di euro sono tutti da vendere. Tutti. Si sentono cifre folli, pazzesche per qualsiasi tipo di calciatore. Da quello che mi dicono è un ragazzo che si allena bene, vuole bene all'Inter e sta bene a Milano, senza contare ciò che succede fuori dal campo, di cui non mi importa. Se si riesce a trattenerlo bene, ma davanti ad un'offerta folle io lascerei partire chiunque. L'Inter ha diversi giocatori nel reparto avanzato, ma non un doppione di Mauro, per cui se dovesse partire sarebbe dinanzi ad un bivio: andare a trovare sul mercato un sostituto con le stesse caratteristiche oppure cambiare metodo di gioco".
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