ESCLUSIVA Bonfrisco: “Oriali vs Branca, un male per l’Inter. Juve-Milan? Cattivo esempio…”

Per discutere della stagione dell’Inter, del nuovo progetto in casa nerazzurra e di arbitri,FCINTER1908.IT ha contattato IN ESCLUSIVA Angelo Bonfrisco, ex arbitro di calcio e attualmente assessore allo sport a Villasanta e consulente ed opinionista sportivo per Antenna3 e Telelombardia.

Stagione quasi disastrosa dell'Inter, ma ci sono ancora 8 giornate per cercare di acciuffare l'Europa. Ci sono le possibilità secondo lei? Quali sono state le cause principali di questa debacle?“La stagione è di transizione, si è capito da subito. In questo momento è difficile acciuffare l’Europa, però, visto l’andamento di Lazio, Udinese e Napoli, tutto può succedere. Chissà. Le cause di questa debacle sono molteplici”.

Via Ranieri, nella mischia Stramaccioni: è la scelta giusta? Potrebbe essere l'allenatore del futuro e, quindi, del prossimo anno?“Difficile a dirsi, ma è apprezzabile la sfida. Io sono per il rinnovamento attraverso i giovani e le novità e credo che il nostro calcio ne abbia bisogno”.

Per il prossimo anno si parla di rifondazione: chi confermerebbe della rosa attuale?“Non credo lo si possa fare in blocco, ma in maniera graduale, iniziando a svecchiare la squadra senza perdere di qualità. Sarebbe bene fare un progetto almeno triennale, ma con la pazienza del nostro calcio la vedo dura”.

E' battaglia fra Lele Oriali e Marco Branca: il primo vorrebbe tornare "a casa", il secondo viene difeso da Moratti e attacca il primo. Lei sarebbe favorevole ad un ritorno di Oriali? Cosa ne pensa di questa 'battaglia'?“Ho un’ottima considerazione di Oriali, ma non so se sarà possibile un suo rientro. Certo, anche questa battaglia non giova all’Inter”.

Lei è un ex arbitro. Come giudica il comportamento di Juventus e Milan nei confronti degli arbitri?“Non danno sicuramente un buon esempio per quanto riguarda la comunicazione. Si gioca ancora a fare pressione sulle persone, sapendo che gli arbitri un tempo sono stati molto sensibili a questo. Ma è ora di cambiare atteggiamento e cultura”.