Si dice che le partite valgono tutte tre punti, indistintamente. Del resto, c'è la matematica a confermarlo. E contro i numeri, c'è ben poco da obiettare. Ma ci sono elementi che la scienza non può certo contemplare. Stiamo parlando delle emozioni, dell'ansia, di quel sentimento dapprima sottile e poi, via via che passano i giorni, sempre più ingombrante, sempre più intenso. Ingloba tutti gli aspetti della giornata, finché non si arriva al punto di rottura. Al fischio d'inizio, con le mani spellate dai denti e il cuore pulsante oltre i livelli di guarda. E, se parliamo di queste emozioni, per i tifosi nerazzurri ci sono poche partite significative (anzi, probabilmente nessuna) come Inter-Juventus. Per la gran parte del popolo interista è LA partita. Per motivi noti, per storie infinite che, ogni volta, fanno risentire la loro eco. Una partita, quella di sabato sera, in cui l'Inter di Luciano Spalletti si gioca tanto, tantissimo in chiave Champions League. Chiudere virtualmente il discorso contro i rivali di sempre, già campioni d'Italia, avrebbe certamente un sapore speciale. E, per dare voce all'attesa dei tifosi nerazzurri, FCInter1908.it ha intercettato telefonicamente in esclusivaPaolo Bonolis, che come pochi altri ha sangue interista nelle vene.
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Allora Paolo, se c'è una partita che fa vivere con ansia gli interisti, quella è Inter-Juventus. Come sta vivendo quest'attesa?
Normalmente, si va in campo e ci si prendono i tre punti. Abbiamo dei doveri nei confronti della nostra classifica, loro non più. Per loro si tratta solo di una partita di cartello, per noi è qualcosa in più. Se sei l'Inter e vuoi andare in Champions con più tranquillità, devi andare in campo e prendere tre punti. Se ci riesci, bravo. Altrimenti, pazienza. Il calcio è fatto anche di questo. Ma non c'è da stare in ansia, bisogna portare a casa dei punti fondamentali. Ci capita una Juventus tutto sommato rilassata, nel senso che quello che doveva fare l'ha fatto e che quello doveva perdere ormai l'ha perduto... Non ha più niente da chiedere, dovrebbe essere un po' più semplice.
Rischia, come detto, di essere una gara decisiva per chiudere il discorso Champions. Lo erano anche quelle con Atalanta e Roma, eppure la squadra non è riuscita mai a chiudere virtualmente il discorso.
Ma è messa bene in classifica. Bisogna fare più punti possibili in queste ultime 5 partite, tenendo a distanza le avversarie. Certo, se non riuscissimo a entrare in Champions con 5 punti su Milan e Atalanta e 6 sulla Roma, saremmo dei gran fregnoni.
Qual è il ricordo più bello che ha legato a Inter-Juventus?
Ce ne sono tanti. Per esempio, loro hanno perso la prima partita allo Stadium contro di noi. Ci sono state partite gioiose e dolorose. Purtroppo, spesso il dolore è stato creato non solo dal gioco, ma anche da decisioni avverse che poi hanno generato quell'astio e quella diffidenza nei confronti della squadra bianconera. Se fosse stato solo il gioco, tante volte ci saremmo dovuti solo inchinare alla loro superiore qualità. Ma tante altre volte ci siamo dovuti inchinare a una forza superiore che, tranne Calciopoli, non si è mai capita da dove arrivasse. Ricordo ancora la partita dello scorso anno con il lodo-Pjanic: quello era fallo pure nella gabbia, eppure non è successo niente. Insomma, si sa. Purtroppo, questa narrativa bianconera è toccata a noi come alle altre squadre. I bianconeri sono forti, ma poi ci si mette anche quel plus di impunità in tante circostanze che fa sì che il gap sia incolmabile.
Alle avversarie non resta che 'gufarli' in Europa.
Ma no, tanto quelli si gufano da soli. E' la squadra che ha vinto di più in Italia e meno in Europa in assoluto. Ci sarà una ragione...
I tifosi dell'Inter si dividono tra Spalletti e Conte. Lei ammira tanto l'attuale allenatore nerazzurro. Non ritiene che l'arrivo dell'ex ct possa rappresentare un upgrade per le ambizioni del club?
Senza dubbio Conte è un profilo eccellente, ma Spalletti lo è altrettanto. Dategli una rosa completa e non una figlia di anni di ristrettezze da Fair Play Finanziario e probabilmente le cose andrebbero meglio. Al suo primo anno ci siamo qualificati per la Champions, ora siamo messi meglio. Colmiamo i buchi che ci sono nella rosa in maniera concreta rispetto agli obiettivi che l'Inter si prefigge e sono sicuro che Spalletti sia in grado di ottenere sempre di più. Ci sono tanti allenatori bravi, ma poi devi dargli i giocatori. Quest'anno abbiamo affrontato l'Europa League con la rosa risicata, il campionato lo stesso e con una marea di incidenti uno dietro l'altro. Non è facile gestire certe situazioni quando l'obiettivo è 'andiamo a prendere la Juve', 'andiamo a passare il turno in Champions'. Poi, bisogna sempre considerare le varie circostanze: in Europa League saremmo andati avanti se non avessimo affrontato l'Eintracht con 7 titolari fuori, 3 Primavera in campo nel finale e con tanti giocatori fuori ruolo. Poi abbiamo sbagliato il rigore... Sono tutte circostanze che si sarebbero potute affrontare diversamente in una situazione migliore. Se Conte avesse avuto in quel momento un'altra situazione e avesse passato il turno, tutti avrebbero detto 'è meglio di Spalletti'. No: c'è da considerare quello che hai nel frigo, se poi vuoi applaudire lo chef. Se a uno riempi il frigo e all'altro dai solo la cicoria, non ti meravigliare se poi i risultati sono diversi.
Non sei uno di quei tifosi che guardano il dna juventino di Conte?
Ma che dna, sono professionisti. Allora Conte ha anche il dna leccese, di Bari ecc ecc. Non vuol dire assolutamente niente.
L'opinione è che all'Inter vincano i sergenti di ferro come Herrera, Mou e appunto Conte più che i tattici come Spalletti...
Continuo a credere che la grande differenza la faccia la rosa a disposizione, se hai un grande allenatore. Conte e Spalletti sono due ottimi tecnici: Luciano conosce l'ambiente, giocatori e sa quali come si deve completare la rosa in base alle manchevolezze che ha in questo momento rispetto al progetto della società. Credo che siano entrambi molto bravi, ma la differenza la fa la rosa.
A proposito di Mourinho: dalle sue dichiarazioni ha lasciato intendere che all'Inter tornerebbe volentieri. Lo rivorresti o come tanti tifosi hai paura che possa sporcare il ricordo?
E' lo stesso discorso di prima: è un signor allenatore, così come Conte e Spalletti. Ma bisogna dargli una rosa forte, perché non si vive sempre di ricordi, altrimenti facciamo come gli sceneggiati di Rai Uno. Mourinho all'Inter ha fatto uno straordinario percorso e ci ha regalato un sogno come il Triplete, ma se dovesse tornare e non centrarlo nuovamente non sporcherebbe quel ricordo. E' un qualcosa che è già stato realizzato e davanti ci sarebbe un'altra avventura. Il punto non è Mourinho, ma la rosa che deve essere in grado di sostenere le tre competizioni. Dipende da quali obiettivi si pone la società.
E nella prossima puntata di Ciao Darwin si sfideranno tifosi della Juventus contro tifosi di tutte le altre squadre...
Sì. La puntata è stata spostata alla prossima settimana, in primis per le festività, e l'appuntamento è dunque fissato per venerdì 3 maggio. Sarà comunque una puntata di divertimento: stiamo parlando di disimpegno, non ci tireremo le coltellate. E' una puntata bizzarra: Juve contro tutti è il leitmotiv degli ultimi anni, per non parlare di quelli precedenti.
Che ne pensa della posizione della curva nord nei confronti di Icardi? Nonostante il caso "risolto", è un giocatore che continua a dividere.
C'è poco da discutere e da litigare. Quello che è successo è successo per ragioni che sono arrivate fino a noi e per altre che non sapremo mai. Forse è una questione che all'interno dello spogliatoio ha lasciato degli strascichi. Fatto sta che Icardi è un eccellente giocatore ed è un professionista strapagato. Per cui, in campo dovrà fare le cose per le stesse ragioni per le quali il giorno 25 o il giorno 26 va a battere cassa. Dunque, lo facesse come lo fanno tutti gli altri. Poi, ci sono giocatori che ti piacciono e altri meno, ma io credo che il giudizio vada dato in funzione del campo. Finita la partita, si giudica la prestazione. Non me ne frega niente se sono successe delle cose prima o dopo, sono accadute e basta. Ma questo discorso vale per tutti. Anche, per esempio, per Perisic, che quest'anno sembra posseduto dal dio del sonno; per Joao Mario, che fa una giocata buona e poi perde 3-4 palloni di fila. Fa parte della professionalità dei giocatori: nessuno di loro è Maradona. Sono ottimi calciatori che vanno a corrente alternata. Il loro impegno è sempre lo stesso, sono le nostre aspettative che ce li rendono migliori o peggiori. Quello che è successo appartiene al passato, basta. Non possiamo sempre essere aggrappati a quello che dice Wanda Nara. Quando è finito il campionato, la società prenderà delle decisioni: se Icardi restasse, evviva. Se andasse via, arriverà un altro.
Magari la decide proprio lui Inter-Juventus...
Può essere, certo.
Senza fare nomi: lei si aspetta comunque un mercato importante in estate?
Non è che me lo aspetto, ma mi auguro che Suning, una società che fattura miliardi di dollari l'anno, sia in grado di fare un mercato importante in base alle sue aspettative. Non puoi comprare dei giocatori se non metti a disposizione le risorse necessarie. Se Suning lo farà, l'Inter potrà ambire a traguardi importanti; se non lo farà per ragioni proprie, avremo una stagione in cui cercheremo di cavare sangue da una rapa. Di sicuro, colmare il gap con la Juve e portare l'Inter sul tetto del mondo, come dichiarato da Suning, è possibile solo con grandi investimenti sul mercato. Magari non tutti in un anno, magari in due. Ma dei segnali devono essere dati: l'Inter ha bisogno di rinforzarsi a centrocampo con un regista e con fantasia, ha bisogno di grande gamba sulle fasce laterali e di un altro centrale in modo tale da averne quattro pronti in difesa. Ci sono giocatori che non si sono dimostrati completamente all'altezza, mentre ci sono alcuni titolari che potrebbero diventare prime riserve nella nuova stagione. Se si riuscirà a fare questo, l'Inter potrà fare bene, perché in campo la qualità si sente.
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