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ESCLUSIVA Cauet: “Inter, puoi farcela. De Paul-Dybala, è sì. E Inzaghi è fra i migliori”

Marco Macca

FCInter1908.it ha intervistato Benoit Cauet, ex centrocampista dell'Inter, per parlare della volata scudetto dei nerazzurri

I giorni della verità. Tra Empoli e finale di Coppa Italia a Roma, in programma mercoledì contro la Juventus, l'Inter di Simone Inzaghi si gioca l'intera stagione. Non vincere domani sera a San Siro vorrebbe dire, infatti, dire quasi sicuramente addio alle speranze di scudetto, di seconda stella. Non c'è tempo per riflettere, per distrarsi, per sbagliare. Nel giro di pochi giorni, Simone Inzaghi e i suoi ragazzi hanno l'opportunità di spostare gli equilibri di un'intera stagione, e guardare al futuro con più ottimismo. FCInter1908.it ne ha parlato in esclusiva con l'ex centrocampista nerazzurro Benoit Cauet.

Ciao Benoit. In questo weekend ci sono Inter-Empoli e Verona-Milan. E' un turno decisivo per la corsa scudetto?

Ora sono tutte decisive. Sulla carta, dei certo, l'Inter ha l'impegno più facile. Abbiamo visto come il Verona sappia giocare a calcio con intensità e ha tutto per mettere in difficoltà il Milan. Poi, certo, è il campo che parla. Sono due partite che contano davvero tanto. Il Verona non è mai stato un avversario facile per i rossoneri, anche se quella di Pioli è una squadra che ha una mentalità importante, che ci crede fino alla fine. C'è anche da considerare che le motivazioni faranno la differenza.

Può essere un vantaggio per l'Inter giocare due giorni prima dei rossoneri?

Credo di sì, perché quando sei sotto pressione diventa tutto più difficile. Ci sono due giorni in mezzo e questo potrebbe accrescere la tensione del Milan. Sempre che l'Inter vinca il suo impegno, tutt'altro che scontato.

Mercoledì c'è la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Che partita ti aspetti?

Mi aspetto una gara importante dell'Inter, che quest'anno con determinazione e umiltà è riuscita a fare bene contro i bianconeri. Bisogna giocare con la consapevolezza di poter mettere in difficoltà la squadra di Allegri. Entrambe avranno motivazioni a mille, soprattutto la Juventus, che ancora non ha vinto nulla quest'anno. Ma dall'Inter mi aspetto una partita di consapevolezza e forza mentale, puntando sul proprio gioco.

Che voto dai alla prima stagione di Inzaghi sulla panchina dell'Inter?

Come tutti coloro che prendono il posto di uno come Conte, ha dovuto affrontare una grande sfida, soprattutto perché non è mai facile prendere in mano una macchina che sta andando forte. C'è da dire che sono andati via gli artefici principali dello scudetto dell'anno scorso. Per questi motivi, do un voto molto alto a Inzaghi: fino a gennaio è stato quasi perfetto, poi successivamente c'è stato un momento complicato, con un calo fisico e mentale. La squadra si è ripresa, la partita di Bologna avrebbe potuto dare la svolta. Purtroppo non è stato così. Ha già vinto un trofeo, sta lottando fino alla fine per lo scudetto ed è in finale di Coppa Italia, penso che i dirigenti possano essere contenti di lui. Aveva già fatto bene alla Lazio. Pertanto, credo che sia uno dei migliori allenatori della sua generazione.

Per rinforzare il centrocampo si parla di De Paul. Ti piacerebbe vederlo in nerazzurro?

A Udine ha fatto molto bene. Quest'anno non ha trovato troppo spazio, anche se spesso i giocatori al primo anno con Simeone faticano, per poi migliorare alla seconda stagione. Mi piacerebbe, certo, perché è uno di qualità, cazzuto e determinato. Ha comunque tutte le qualità per poter far bene all'Inter.

E Dybala?

Penso che, se fosse stato al meglio fisicamente, la Juventus non lo avrebbe mai lasciato andare via. In Serie A ci sono pochi giocatori capaci di saltare l'uomo e lui è uno di quelli. Spesso ha illuminato il gioco bianconero, può fare la differenza con la palla fra i piedi. Mi è sempre piaciuto, può dare qualcosa in più. Mi piace tantissimo.

Un tuo pronostico finale sullo scudetto. Ce la farà l'Inter a vincere la seconda stella?

Si può sperare nel sorpasso, l'Inter è in grado di farcela. I nerazzurri non hanno tutto in mano, l'unica cosa che si può fare è vincere le ultime partite.