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ESCLUSIVA Cortinovis: “Inter, ho voglia di riscatto. Mi ispiro a de Vrij. Il mio sogno…”

Fabio Alampi

Il difensore della Primavera nerazzurra si è raccontato ai nostri microfoni, tra sogni e obiettivi per il futuro

Resilienza. Una parola spesso abusata di questi tempi, ma che si addice alla perfezione a Fabio Cortinovis: difensore centrale, classe 2002, in questa stagione ha finalmente ritrovato il campo con la Primavera dell'Inter dopo un infortunio che lo ha tenuto ai box per un anno. Serietà, determinazione, esempio: Cortinovis è il capitano de facto della squadra di Cristian Chivu, ruolo che avrebbe ricoperto anche nella scorsa stagione se la sfortuna non avesse deciso di mettersi di traverso sul suo percorso. Oggi, in quello che sarà il suo ultimo anno nel settore giovanile prima del salto tra i "grandi" (in quanto fuoriquota per la categoria Under 19), ha voglia di riprendersi con gli interessi tutto quello che gli è stato tolto. Il promettente centrale nerazzurro si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Fcinter1908, tra sogni e obiettivi.

19 settembre 2021, minuti finali di Bologna-Inter: a quasi un anno dalla tua ultima presenza hai potuto finalmente tornare in campo. Che emozioni hai provato?

Mi ricordo molto bene quel giorno, ha rappresentato la fine di un incubo. I minuti prima di entrare in campo sono stati un'emozione incredibile, mi sono tornate in mente tutte le sofferenze e la paure che ho provato nell'ultimo anno. Un incubo terminato una volta entrato in campo.

Che ruolo hanno avuto compagni, allenatori e tutta l'Inter nell'aiutarti a superare le difficoltà di questo anno?

Quest'anno è stato molto difficile per me. I miei compagni, lo staff e tutta l'Inter mi sono stati molto vicini. Non sono serviti grandi gesti, ma ho apprezzato le tante piccolezze: per esempio, quando io ero in palestra mentre loro si allenavano, appena finivano passavano a salutarmi, a chiedermi come stavo. Piccoli gesti che mi sono serviti tanto per andare avanti e non mollare.

Questa stagione può rappresentare un nuovo inizio per la tua carriera.

Assolutamente sì: l'anno scorso praticamente l'ho perso, quindi quest'anno come fuoriquota sarà l'ultimo tra i "giovani". Devo farmi vedere il più possibile, dare il 200% ad ogni allenamento e ad ogni partita per poi essere pronto, l'anno prossimo, per fare il salto tra i "grandi".

Quest'anno, dopo il biennio con mister Madonna, il tuo allenatore è Cristian Chivu: che impressione ti ha fatto? Quanto può aiutarti il fatto di avere come allenatore un ex difensore di alto livello?

Inizialmente il mister mi ha fatto subito una buonissima impressione. Nei primi giorni di allenamenti, prima del ritiro, è venuto a parlarmi e mi ha fatto sentire importante per la squadra. Sotto l'aspetto umano mi è sembrato una grande persona. Per quanto riguarda il campo, essendo stato un ex difensore, può sicuramente aiutarmi molto, potrà trasmettermi qualche "segreto" che lui applicava quando giocava.

In campionato avete avuto un cammino altalenante, mentre in Youth League siete stati pressochè perfetti: dove può arrivare questa Inter? Che potenzalità ha questa squadra?

Secondo me la nostra squadra ha un grande potenziale, siamo un bel gruppo affiatato e abbiamo delle ottime qualità. Noi pensiamo a far bene partita dopo partita: il nostro obiettivo è quello di migliorarci come squadra, e ovviamente di vincere il più possibile.

Hai iniziato a giocare come attaccante, per poi scalare a centrocampo e finire infine al centro della difesa: come interpreti il tuo ruolo? Chi sono i modelli a cui ti ispiri?

Il modello a cui mi ispiro ce l'ho in Prima Squadra: Stefan de Vrij. Secondo me penso di assomigliare a lui, lo reputo un calciatore molto intelligente, e anche io baso il mio gioco sull'intelligenza, sul capire in anticipo cosa possa fare l'avversario, e oltre a questo cerco di comandare la squadra e la linea difensiva, dicendo cosa fare ai miei compagni di reparto.

Sei arrivato all'Inter nell'estate del 2016, diventando compagno di squadra dei vari Esposito, Stankovic, Pirola e Oristanio e vincendo i titoli nazionali U16 e U17: una nidiata, quella dei 2002, che prometteva tantissimo e che ha confermato nel tempo i propri valori.

Assolutamente sì, sono stato inserito in un'annata composta da grandi giocatori, che anche adesso stanno dimostrando il loro valore fuori dall'Inter, in Italia e all'estero. Negli anni ci siamo dimostrati una grande squadra.

Chi è il compagno più forte con cui hai giocato?

Probabilmente, sotto l'aspetto puramente tecnico, Esposito e Oristanio sono quelli che hanno più qualità. Secondo me, prendendo in considerazione tutti i punti di vista, potrei scegliere Lorenzo Pirola: abbiamo trascorso diversi anni come compagni di reparto, ed è sempre stato un esempio da seguire.

Nella tua ancor giovane età hai già dovuto fare i conti con diversi infortuni: tutto questo, se da un lato può aver frenato la tua crescita, pensi che dall'altro lato possa averti fortificato psicologicamente?

Sicuramente non sono stato fortunato con gli infortuni, perchè sono stato fermo parecchio tempo anche quando ero più piccolo. Da un lato hanno frenato la mia crescita, non ho potuto giocare con continuità. Tuttavia sono migliorato sotto l'aspetto psicologico, adesso se c'è un ostacolo da superare ci metto il 200% per andare avanti. Tutto questo mi ha rinforzato molto mentalmente.

Oltre alle tue indubbie qualità tecniche, l'Inter ti ha sempre considerato importante per il tuo ruolo nello spogliatoio: non solo capitano, ma anche una delle guide della squadra, un esempio da seguire per i compagni. Ti inorgoglisce questa stima nei tuoi confronti?

Assolutamente sì, tutto questo mi rende molto orgoglioso. Mi fa piacere essere riconosciuto per queste cose, cerco sempre di dare una mano e di aiutare chi è in difficoltà, in campo cerco sempre di dare la parola positiva per i compagni, di incitarli, piuttosto che richiamarli quando sbagliano. Mi fa molto piacere questa stima.

Qual è il tuo obiettivo per questa stagione? Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

L'obiettivo principale per questa stagione è quello di giocare con più continuità, perchè lo scorso anno non ho potuto farlo. Cercherò di stare il meglio possibile e di dare il massimo in ogni allenamento, in ogni partita. Per quanto riguarda il mio sogno per il futuro, mi auguro di vincere il più possibile con questa maglia e - perchè no? - di vincere il Mondiale.