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Un anno da protagonista in Serie B col Grosseto e perno della difesa della Nazionale Under 21 di Devis Mangia, Giulio Donati, terzino destro di proprietà dell'Inter ma in prestito nella serie cadetta, potrebbe in estate fare ritorno in nerazzurro o andare in prestito a farsi le ossa in Serie A. Per capire qualcosa in più sul futuro, magari a Milano, e per raccontarci questa positiva annata, FCINTER1908.IT ha intervistato Donati in esclusiva. Ecco le sue dichiarazioni:
Ciao Giulio, è stata un'annata dura per il Grosseto, che è retrocesso, ma postiva per te. Ci racconti la tua stagione?
Dispiace intanto perchè quando i risultati di squadra sono positivi quelli individuali vengono maggiormente apprezzati. Quest'anno come squadra siamo andati male e la retrocessione è un fallimento senza trovare scusanti. A livello personale mi ritengo abbastanza soddisfatto per le prestazioni fornite in nazionale e per aver finalmente trovato continuità, elemento fondamentale per fare esperienza in un giovane come me. Poi bisognerà vedere cosa accadrà il prossimo anno...
Con la Nazionale di Mangia hai trovato il posto da titolare al fianco di altri quattro giocatori scuola Inter. Che sensazioni si provano?
Credo faccia piacere soprattutto all'Inter avere tanti ragazzi in Nazionale. Le sensazioni che si provano ad indossare la maglia azzurra sono sempre belle e positive. Alcuni non li conoscevo ma altri, come Biraghi e Caldirola, sono stati miei compagni in Primavera ed è stato bello ritrovarsi da vecchi amici.
Pronto per l'Europeo?
Sull'Europeo non mi sbilancio perchè devono ancora essere fatte le convocazioni. Per ora posso solo aspettare le decisioni del mister e non dico nulla.
Ti sentiresti pronto al ritorno all'Inter?
Ti dico la verità: sarebbe un sogno tornare all'Inter. Sull'essere pronto o meno lascio giudicare a quelli che mi hanno seguito tutto l'anno e a luglio parleremo con Ausilio per decidere il futuro, magari andando un altro anno in prestito. Te lo ripeto sarebbe un sogno ma là ci sono grandi campioni e tornare è molto difficile.
Zanetti ha subito un duro infortunio che penso abbia colpito anche te. Non credi che, con la mancanza di terzini destri, l'Inter potrebbe pensare a te e darti una possibilità?
La prima cosa che ho pensato quando ho visto Zanetti infortunati è stata un dispiacere immenso. Quando si fa male una persona del genere viene il magone allo stomaco, anche perchè non se lo meritava. Rimpiazzare uno come Zanetti è quasi impossibile e non sarò certamente io il suo erede. Poi se un giorno decideranno di farmi rientrare in nerazzurro sarò l'uomo più felice.
Hai un contratto in scadenza nel 2014 credi che l'Inter rinnoverà a fine anno?
Non so ancora nulla, dobbiamo incontrarci quest'estate. Come ti ho detto a breve decideremo il tutto perchè il contratto dipende anche dal Grosseto, che ha il diritto di riscatto della metà. Se lo esercitasse sarebbe già tutto rinnovato in automatico. In caso contrario bisognerà ridiscutere tutto anche in base alle esigenze di mercato. Se uno va in prestito gli viene fatto un certo tipo di contratto, anche in base alla squadra che lo prende.
Sai se ci sono delle squadre di Serie A su di te?
Non lo so ma a gennaio c'erano state delle voci, anche da club di Serie B. Io ho sempre pensato a fare bene al Grosseto e se qualcuno mi ha visto e pensa che possa far bene in un altra squadra ne dicuteremo. Io andrei volentieri a giocare e fare esperienza in Serie A ma l'importante sarà avere continuità come quest'anno, necessaria per far bene.
Sai se l'Inter ti ha seguito durante la stagione per valutare la tua crescita?
Penso di sì. L'Inter fa sempre visionare i propri giovani. Io sento la fiducia dei nerazzurri e mi sento con Piero Ausilio, che per me è stato un fratello maggiore quando arrivai al settore giovanile. E' stata la persona con cui mi sono trovato meglio e mi ha consigliato sempre nel modo giusto. La fiducia c'è sempre e sono molto presenti...
Anche se ormai sei pronto per fare il salto di qualità, hai un modello a cui ti ispiri per il tuo ruolo da terzino destro?
Come modello, essendo stato all'Inter da giovane, grazie agli allenamenti con i campioni nerazzurri direi certamente Javier Zanetti. Cercavo di cogliere le sue giocate ma anche gli atteggiamenti fuori dal campo, che cerco di imitare. Fare il professionista a trecentosessanta gradi è fondamentale e lo ho capito vedendo il capitano nerazzurro soprattutto.
SI RINGRAZIA L'UFFICIO STAMPA DEL GROSSETO PER LA DISPONIBILITA'.
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