Archiviato il successo sul Parma, l'Inter non vuole fermarsi e già pensa alla gara contro l'Atalanta, posticipo del ventiseiesimo turno di Serie A. Una sfida insidiosa per gli uomini di Antonio Conte, reduci da sei successi di fila. I nerazzurri si troveranno di fronte la squadra di Gasperini, che si presenta a San Siro dopo il 5-1 sul Crotone e le quattro vittorie consecutive in campionato. Un avversario tutt'altro che facile per l'Inter. Thomas Manfredini, ex difensore e capitano degli orobici, ha presentato la sfida in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.IT.
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ESCLUSIVA Manfredini: “Inter-Atalanta la decide Hakimi vs Gosens. La vera svolta di Conte…”
L'ex difensore dell'Atalanta, Thomas Manfredini, ha presentato in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.IT la sfida tra gli orobici e l'Inter
Lei ha sfidato con la maglia dell'Atalanta l'Inter del Triplete: ci sono punti in comune tra quella di Mou e questa di Conte?
"Sicuramente Conte sta costruendo una squadra con una mentalità vincente e propositiva. Il campionato si sta delineando in favore dei nerazzurri. L'allenatore leccese sta facendo qualcosa che dopo Mourinho non c'è più stato, ma credo che la squadra del Triplete sia stata diversa. Vincere anche in Europa non è facile e loro ci sono riusciti. Questa Inter, purtroppo, ha solo il campionato come obiettivo e per questo non la si può paragonare all'Inter di Mourinho, che è stata veramente straordinaria".
Il Milan rallenta, l'Inter vince: 6 punti a 13 turni dal termine, è già fuga scudetto?
"Le partite da giocare sono tante ma penso che una squadra come l'Inter sfruttare due fattori: in questo momento è davanti e può pensare solo al campionato. È nettamente la favorita da qui alla fine, anche perché non vedo in questo momento un'altra squadra in grado di fare un filotto di vittorie. Ci sono tanti risultati altalenanti di squadre che hanno impegni europei e dovranno necessariamente ricaricare energie, perdendo qualche partita".
Cosa manca all'Atalanta per vincere lo Scudetto?
"All'Atalanta manca quella continuità che ha sempre nella seconda parte del campionato. Ha perso punti per strada con squadra di livello inferiore. Per lo Scudetto è ancora presto ma è l'unica squadra che ogni anno inserisce qualcosa di diverso. Tante squadre hanno avuto un exploit, raggiungendo l'Europa per poi tornare ai livelli standard. L'Atalanta, invece, in questi anni sta raggiungendo risultato che nemmeno le 'Sette Sorelle' di una volta stanno raggiungendo. Penso che nel giro di un paio d'anni possa essere competitiva per lo Scudetto: deve migliorare inserendo qualche calciatore in rosa che dia solidità e continuità di risultati".
Quali sono i maggiori pericoli per l'Inter contro l'Atalanta e che gara si aspetta dal punto di vista tattico?
"In questo momento l'Inter è la squadra più forte, ma come tipologia di gioco e come mentalità l'Atalanta è una delle poche squadre che può metterla in difficoltà. Conte è un grande allenatore, cerca di dare aggressività e vuole l'uno contro uno degli attaccanti: le difese italiane vanno in difficoltà mentre l'Atalanta è abituata e cerca il duello in ogni parte del campo. Sono due squadre con modulo diverse ma con la stessa mentalità. Gasperini e Conte lavorano molto sul carattere delle loro squadre per ottenere fondamentale. L'Inter è favorita ma non sarà facile".
L'anno scorso le sconfitte contro la Juve, quest'anno le vittorie nei big match (Juve, Milan, Napoli, Lazio) ma anche le ultime due contro Parma e Genoa: cos'è cambiato dal punto di vista mentale?
"Tanti giocatori sono riusciti ad entrare nei meccanismi di Conte. Tanti sono maturati e con un anno in più di esperienza stanno facendo la differenza, come nel caso di Barella e Bastoni, calciatori giovani ma che stanno facendo benissimo. Vedo una mentalità diversa: all'Inter hanno sempre inciso fattori extra campo mentre ora vedo una squadra concentrata su un unico obiettivo. È la favorita per lo Scudetto, ma devo dire che bisogna tenere conto che la Juventus non è quella degli altri anni. L'Inter ne sta giovando, ma oltre ai meriti dei nerazzurri vedo una Juve che non è la schiacciasassi delle ultime stagioni".
Il cambio di passo dell'Inter è coinciso con la crescita a livello difensivo: come spiega questo enorme salto in avanti nel rendimento della retroguardia nerazzurra?
"La squadra ha trovato un equilibrio tra i reparti e ha analizzato gli errori per capire cosa non andava. Inoltre hanno preso fiducia nei propri mezzi. Parliamo di giocatori davvero forti. Ora hanno una sicurezza e un'attenzione maggiore nel difendere. Io penso che in Italia vinca sempre la miglior difesa, è sempre stato così. C'è stato anche un cambio di mentalità: non solo proporre gioco, ma non subite che poi sicuramente "quei 2/3 campioni davanti qualcosa si inventano".
Da una parte Lukaku-Lautaro-Sanchez, dall'altra Zapata-Ilicic-Muriel: come si fermano questi attaccanti?
"Eh... (ride, nda). È molto difficile perché parliamo di calciatori che hanno un mix di qualità e forza invidiabile ai top club europei. Insieme a Cristiano Ronaldo e Immobile, sono tra i pochi difficili da marcare. Non sono solo goleador perché hanno inventiva: Ilicic e Sanchez, ma anche Lautaro e Muriel, hanno una visione di gioco che hanno pochi in Italia mentre Zapata e Lukaku hanno uno strapotere fisico che non si vedeva da tanto in Italia. Sono ancora giovani e hanno davanti un grande futuro. Per esempio Ibrahimovic ha fatto la differenza ma i suoi infortuni hanno rallentato la crescita della squadra. Inter e Atalanta hanno senza dubbio i migliori attacchi della Serie A".
Hakimi contro Gosens: che sfida sarà?
"Per quanto riguarda Gosens sono incredibilmente sorpreso perché mi chiedo come un difensore possa essere un goleador del genere. È vero che è sempre in area avversaria ma ha fatto da terzino 9 gol, come un'attaccante di razza. Hakimi ha una qualità stratosferica e ha deciso tante partite. Sono due grandi esterni. Penso che sia una sfida chiave: chi vince il duello può dare davvero una mano alla propria squadra per vincere. È una zona del campo in cui chi fa la differenza e incidere può essere decisivo".
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