Dopo 17 giornate, recuperando 11 punti al Napoli e 8 al Milan, l'Inter si è ripresa la vetta della Serie A. Miglior attacco del campionato, seconda miglior difesa, un gioco descritto da tutti come il migliore d'Italia e fra i migliori d'Europa. L'obiettivo seconda stella, ora, sembra più alla portata per i nerazzurri. Merito del grandissimo lavoro di Simone Inzaghi, capace di trasformare la squadra a sua immagine e di renderla semplicemente bellissima. E così, ora i nerazzurri possono anche pensare, perché no, di giocarsela senza paura contro un avversario mostruoso come il Liverpool di Jurgen Klopp, sorteggiato come prossimo avversario negli ottavi di finale di Champions League. FCInter1908.it ne ha parlato con il direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli:
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Direttore, il Golden Boy anche quest'anno è stato un grande successo e ha dato l'opportunità di parlare di grandi talenti. Quanto orgoglio c'è nell'accendere la luce sul futuro del calcio?
E' un premio cresciuto col passare del tempo, che proprio lo scopo di individuare chi, fra i talenti emergenti, può essere la stella del calcio del futuro. Del resto, basta vedere l'albo d'oro del premio, che vede campioni come Aguero, Messi, de Ligt, Mbappé, Pogba, Gotze, Rooney. E' un premio che vuole esaltare il talento. Quattro anni fa abbiamo voluto che questo premio avesse come epicentro Torino, è stata una grande serata. Siamo grati anche a Sky Sport, con cui la collaborazione è stata molto proficua e che ci ha fornito l'eccellenza della professionalità. Siamo convinti di aver dato un buon servizio ai nostri lettori, agli utenti del nostro sito e ai telespettatori.
Nella lista dei candidati c'erano solo due italiani (Maldini e Piccoli), che tra l'altro non sono titolari nei rispettivi club. Se guardiamo gli altri, invece, sono già nomi affermati a livello internazionale. E' un fattore che rappresenta lo specchio dello stato di salute che attraversa il nostro movimento?
Secondo me è una questione di mentalità e coraggio. Quando ho ricordato a Laporta che Xavi all'esordio sulla panchina del Barcellona ha mandato in campo 8 giocatori provenienti dal vivaio blaugrana, gli si sono illuminati gli occhi. Lo spirito del Barça è un modello da imitare. Nel nostro campionato il 33% dei calciatori è italiano, il resto è straniero. Nicolato sta facendo un'opera meravigliosa con l'Under 21, andando a pescare anche in Serie B. Capisco l'impellenza di arrivare primi al traguardo, ma ci sono esempi che ci dicono che questo è possibile anche valorizzando i propri giovani.
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