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In pochi sono riusciti a lasciare traccia più marcata nel cuore dei tifosi dell'Inter. Quattro anni di vittorie con la dieci sulle spalle, primo Pallone d'oro nerazzurro. Discreto e disciplinato, dotato di una tecnica e una fantasia impressionanti. Lothar Matthäus è il classico campione d'altri tempi, con la Beneamata nel cuore. Sempre. Alla vigilia del derby di Milano, lo abbiamo intercettato in esclusiva per FCINTER1908.IT.
Che idea si è fatto della stagione dell'Inter?
“E’ stata un po' come fare un giro sulle montagne russe, ma continuo a sperare in un miglioramento da qui alla fine della stagione. Ci sono ancora alcune partite a disposizione, sono fiducioso”.
A chi attribuirebbe le maggiori responsabilità per il non esaltante percorso?
“Non sarebbe giusto criticare qualcuno da lontano, ma credo che alla fine l'Inter abbia bisogno di una strategia chiara a tutti i livelli. La squadra e lo staff tecnico hanno bisogno di un ambiente sereno per poter lavorare al meglio”.
Che tipo di problemi pensa ci siano stati con Frank de Boer?
“Francamente parlando, l'Inter è sempre stato un club italiano con forti legami con il Sud America e la Germania. Gli elementi olandesi, Sneijder a parte, sono sempre stati faccenda del Milan”.
Manca sempre meno al derby. Quali ricorda con maggior piacere?
“Ovviamente i derby della fine degli anni '80 e quelli dei primi anni '90 erano molto speciali e, probabilmente, le più grandi partite di calcio di tutto il mondo in quel periodo. Ricordo bene la rivalità tra i tedeschi dell'Inter con Andi Brehme e Jurgen Klinsmann e gli olandesi del Milan, Marco van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard, gli Immortali”.
Qual è il suo pronostico sull’incontro?
“2-1 in favore dell'Inter!”.
Pensa che l'Inter potrà lottare per lo Scudetto la prossima stagione?
“Lo spero e auguro al nerazzurri solo il meglio nel loro cammino verso le zone più alte!”.
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