Abbiamo dovuto aspettare un bel po', circa 53 anni, ma alla fine quella Coppa è tornata a colorarsi d'azzurro. L'Italia torna campione d'Europa per la prima volta dal 1968. Un'attesa lunga, ma ricompensata dall'entusiasmo generato dall'impresa dei ragazzi di Mancini, tornati a Roma vittoriosi dopo l'impresa di Wembley contro l'Inghilterra. Sandro Mazzola, che nella finale contro la Jugoslavia del 1968 era in campo, a FCInter1908.it fa i complimenti a Chiellini e compagni. Con la leggenda dell'Inter abbiamo parlato anche delle prospettive dei nerazzurri di Simone Inzaghi per il 2021-22.
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ESCLUSIVA Mazzola: “Seconda stella e Mondiale, si può! Inzaghi top. L’Inter riparta da…”
Con Sandro Mazzola, FCInter1908.it ha parlato del successo dell'Italia all'Europeo e delle prospettive dell'Inter per la nuova stagione
Sig. Mazzola, che si prova a non essere più l'ultimo campione d'Europa con l'Italia?
E' un piacere, perché l'Italia deve stare lì. Negli anni seguenti alla vittoria del 1968 ho sempre fatto il tifo per l'Italia. Sempre.
Si aspettava, prima dell'Europeo, che questa squadra riuscisse ad arrivare in fondo?
Lo speravo, anche se avevo qualche dubbio. A volte non riusciva a esprimere al meglio il suo gioco, ma lo speravo. Senza contare che non siamo partiti favoriti, dato che squadre come la Francia partivano avanti. Ma gli italiani le cose le sanno fare per bene e questa vittoria se la sono inventata.
Questa vittoria è anche un capolavoro di Mancini. E' uno degli allenatori migliori della nostra storia?
Io il Mancio l'ho sempre ammirato come calciatore e poi come allenatore. Penso ci sia molto merito suo in questa vittoria: è entrato nella testa dei calciatori e ha fatto sì che in campo mettessero le sue idee. Queste sono qualità che hanno solo i grandissimi allenatori. Il suo merito maggiore è stato aver liberato il nostro calcio da alcune etichette: il gioco espresso da questa Italia è stato spettacolare. E' stato molto bravo a riuscirci.
Soprattutto in relazione a dove eravamo tre anni fa, non qualificati nemmeno ai Mondiali...
Non me lo ricordare per favore! (Ride, ndr).
Lautaro ha vinto la Copa America, Bastoni e Barella l'Europeo. Con Lukaku sono loro i tre pilastri per l'Inter della prossima stagione?
Penso proprio di sì: è gente che sa giocare a calcio. Bisogna ripartire da loro e, aggiustando un po' la rosa, l'Inter può fare un'ottima stagione.
Quanto le è dispiaciuto perdere un giocatore come Hakimi?
Eh, ci sono rimasto male. Non avrei mai pensato che un giocatore così forte e importante potesse andare via.
Come le è parso il primo impatto di Inzaghi con il mondo Inter?
Lo conosco da quando è giocatore, ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui. Mi piace, credo che abbia ottime idee e che sia in grado di trasferirle ai giocatori. Penso che l'Inter abbia fatto un'ottima mossa a prendere lui. Secondo me è la scelta giusta per il dopo Conte.
Seconda stella Inter e Mondiale Italia in Qatar. Sogno impossibile?
Niente è impossibile, si può sempre sognare. Vedremo man mano se il sogno sarà davvero realizzabile, ma penso proprio che si possa fare.
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