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ESCLUSIVA Obinna: “Tifo sempre Inter, Icardi resti. Ibra? Si incazzava anche con Zanetti e Vieira se…”

Eva A. Provenzano

L'ex giocatore nerazzurro è svincolato e cerca squadra. Ci ha raccontato la sua esperienza a Milano con Mourinho e Ibrahimovic

L'Inter non se la scorda. Victor Obinna ci ha giocato solo un anno, ma nel momento giusto. Quello in cui i nerazzurri vincevano, tanto e spesso. E' arrivato a Milano nella prima stagione di Mourinho, 2008-2009, quella in cui i nerazzurri vinsero lo scudetto e c'è anche il suo nome sull'albo d'oro degli interisti. Gli abbiamo chiesto come sta, cosa si aspetta dal domani, gli abbiamo anche chiesto di ricordare quell'anno in cui ha vissuto un sogno nerazzurro, il suo momento perfetto.

-Ciao Victor, innanzitutto come stai? So che sei svincolato, qualcuno si è fatto avanti per te?

Io sto bene, sono rientrato a febbraio in Italia e da lì nessuno mi ha contattato. Mi sono allenato anche con la Pro Sesto per trovare la forma fisica. Sto lavorando con il mio preparatore atletico per farmi trovare pronto per la nuova stagione.

-Tu hai giocato nell’Inter un anno, nel 2008-2009, e hai vinto pure uno scudetto con i nerazzurri, cosa ti ricordi di quel periodo della tua vita?

E’ stato un anno indimenticabile. E’ stato il primo anno di Mourinho a Milano, io venivo dal Chievo ed essere arrivato all’Inter per me è stato un sogno realizzato: ho sempre sognato di poter giocare con un grande club e non mi poteva capitare una squadra migliore in quel momento. E’ stato il momento perfetto per giocare in una grande squadra, poi farlo con l’allenatore più forte è stato un privilegio.

-Ecco, parliamo di Mourinho. Secondo te perché lui è Special?

E’ uno dei più forti, è preparato, dà fiducia ai giocatori, sa tirare fuori il meglio dai singoli giocatori della sua rosa. Mi ricordo che sono tornato dall’esperienza delle Olimpiadi con la Nigeria, a Pechino, e abbiamo vinto la medaglia d’argento contro l’Argentina in finale. E lui mi ha chiamato per dirmi che mi voleva all’Inter. Avevamo grandi campioni in attacco ed erano tanti, io ero il più giovane con Balotelli. Non mi aspettavo la chiamata, ma mi ha dato la fiducia di giocare e io avevo fame di farlo, ho preso al volo quell’opportunità e per me è stata un’esperienza indimenticabile.

-C’è un campione che più di altri ammiravi di quell’Inter?

In quell’anno ho avuto la possibilità di giocare con grandi campioni come Zanetti, Ibrahimovic, Stankovic, ma poi tutti erano forti, c’erano in difesa anche Materazzi o Samuel, Cordoba, grandissimi campioni con cui ho avuto il privilegio di giocare.

-Com’è stato allenarsi con Ibrahimovic?

Ibra è sempre stato una persona particolare. E’ un grandissimo professionista, lo è stato sempre durante quell’esperienza all’Inter. Lui era uno che faceva quello che voleva, nel senso che era davvero in forma e tutto quello che faceva diventava oro, anche in allenamento e non solo in partita. Dai dribbling, ai gol. La che mi ha insegnato è che lui non vuole mai perdere neanche nelle sedute di allenamento. Se perdeva si incazzava con tutti i compagni e se la prendeva con tutti e non gli interessa chi fosse, poteva anche essere Zanetti o chiunque altro. Se giochi dalla sua parte devi dare il 150 per cento in più, perché se perdi e lui è nella tua squadra se la prende con te. Anche con Vieira litigava, amichevolmente ovviamente, perché lui è così, non vuole perdere proprio mai.

-E ti ricordi quel gol bellissimo con la Roma nel 4-0 all’Olimpico?

E per forza. E’ stato il più bel gol della mia carriera e te lo ricordi a vita anche perché è stato con una maglia importante come quella dell’Inter.

-L’Inter è appena tornata in Champions, ti abbiamo visto esultare al gol di Vecino…

Tifo ancora Inter e ovunque vado tifo per questa squadra, sempre. E’ una squadra da Champions League, tutti lo sanno. Nell’ultima partita contro la Lazio abbiamo fatto tre punti, ma la squadra di Inzaghi aveva meritato la vittoria perché ha fatto una bella gara. Sono sempre rimasti vivi e in partita, tranne nell’episodio del rigore. Poi c’è stato l’espulsione e alla fine hanno perso. Ma la squadra biancoceleste aveva meritato sinceramente. Ma ci sono state altre partite in cui l’Inter è stata sfortunata a non vincere, come quella con la Juventus.

-E che idea ti sei fatto di Icardi, tu gli consiglieresti di restare all’Inter o di andare via?

Spero che Icardi resti, sa fare la differenza, l’ha fatta in tutti gli anni in cui ha giocato all’Inter e spero che rimanga perché è il capitano e conosce tutto dell’ambiente, conosce i suoi compagni e l’intero organico nerazzurro e al club gli vogliono tutti bene. Sappiamo che nel calcio non si sa mai cosa accade col calciomercato, ma da tifoso nerazzurro posso solo sperare che Mauro resti.

-Grazie Victor per la tua disponibilità, ti facciamo un in bocca al lupo per il tuo futuro!

Grazie!

(Fonte: FCINTER1908.IT)