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ESCLUSIVA Serena: “Dura per Spalletti, tifosi stufi. Icardi? Proverei il colpaccio e scambio con uno tra…”

Marco Macca

FCInter1908.it ha intervistato in esclusiva l'ex attaccante nerazzurro

Il buio ha invaso tutto il mondo Inter, come un'onda tenebrosa e minacciosa che ha avvolto e coperto speranze e desideri. I tifosi nerazzurri si sono ritrovati con la testa bassa e lo sguardo cupo, consapevoli di aver visto sfuggire, come acqua fra le dita, un altro obiettivo stagionale. La sconfitta in Europa League contro l'Eintracht Francoforte ha lasciato ferite ancora sanguinanti, nell'animo del popolo nerazzurro. Perché a fare male, oltre all'eliminazione in sé, è il modo in cui questa è maturata. San Siro, come anche tutti i tifosi a casa, ha avuto l'impressione di guardare una squadra senza fame, senza mordente, senza quella mentalità necessaria per giocarsi tutto fino alla fine. E, alle porte, c'è il derby. Probabilmente, la partita peggiore che potesse capitare in un momento come questo. Un momento che FCInter1908.it ha deciso di analizzare in esclusiva con Aldo Serena, grande ex della storia nerazzurra.

Buonasera Aldo. Una serata da dimenticare per tutto il mondo Inter e da cui è difficile riprendersi.

Le attenuanti possono esserci per le assenze. Ma l'atteggiamento di fondo non è stato quello che tutti pensavano, soprattutto nella fase iniziale, quando le forze erano massimali. Penso che l'Inter avrebbe potuto e dovuto fare una partita diversa, di aggressione e non passiva, subendo il gioco dei tedeschi. Ora non è semplice ripartire da una sconfitta come questa, con un derby alle porte e con un Milan che ha trovato un Piatek che segna con costanza e con un'ottima fase difensiva.

La squadra ha mancato completamente l'approccio alla gara in una partita da vincere, e non è la prima volta. Ma anche durante tutto il match le facce non sembravano quelle di giocatori pronti a giocarsi tutto con grande fame. Possiamo dire che per questo Spalletti ha delle grosse responsabilità nella sconfitta di ieri?

Secondo me la campagna acquisti estiva dell'Inter è stata buona. L'inizio di stagione è stato tremendo, le certezze hanno subito vacillato. Poi, in autunno, la squadra si era ripresa, per poi, subito dopo le vacanze natalizie, trovarsi ad affrontare il problema Icardi, che poi si è acuito con il discorso della fascia di capitano. A quel punto, la squadra è tornata nella bufera. Lo spogliatoio probabilmente si è surriscaldato per alcuni problemi di comunicazione dopo le esternazioni del manager di Icardi e forse per alcuni sbagli della società. I problemi hanno investito club, squadra e allenatore. Le colpe secondo me vanno divise. Cito soprattutto alcuni calciatori, Perisic su tutti, che non hanno reso secondo le aspettative.

Non è forse, Spalletti, un allenatore al quale manca un po' di serenità, consapevole forse del fatto che l'anno prossimo potrebbe non essere alla guida di questa squadra?

Quando un allenatore allena l'Inter e non centra gli obiettivi, è sempre a rischio. Spalletti ha ormai 60 anni, ha allenato anche all'estero, queste cose le sa. Lui ha questo carattere da sempre, non solo ora che guida l'Inter. Forse, anche la vicenda Totti per lui è stata un po' logorante, ma in ogni caso non è un allenatore accomodante. A Roma è riuscito in qualche modo a finire la stagione, ora qui la cosa si fa complicata, anche perché anche il pubblico, che è stato sempre numeroso a sostenere costantemente la squadra, credo farà fatica ad accettare altre sconfitte come quella di ieri.

E fra poco più di due giorni c'è il derby. Perderlo potrebbe voler dire far naufragare tutta la stagione...

Ora la pressione comincia a essere alta, giocare in queste condizioni non è semplice. Il derby, comunque, mette pressione di per sé. Adesso tutti hanno la consapevolezza che i punti iniziano a pesare. La Roma, per esempio, dopo l'uscita dalla Champions, metterà tutte le sue energie per tornare fra le prime quattro, mettendo il fiato sul collo all'Inter e al Milan. Il problema dei nerazzurri è in attacco: tolto Icardi, che fino a un certo punto era andato in gol con regolarità, Spalletti non è riuscito a trovare soluzioni. L'Inter fa molta fatica ad arrivare al tiro.

Un suo commento sul caso Icardi.

Quando si pratica uno sport di squadra, bisogna che la comunicazione sia sempre certosina. Quella di Wanda ha forse prevaricato un po' l'Inter, che comunque ha messo con le spalle al muro il giocatore con la decisione della fascia. Anche in quel caso la comunicazione all'interno della società non è stata perfetta. Ma è tutta una serie di cose che ha creato problemi: ricordo il like di Brozovic sui social in relazione alla decisione del club su Icardi, le parole del padre di Lautaro Martinez, e le parole della stessa Wanda. Tutte queste cose hanno fatto sì che le relazioni all'interno dello spogliatoio non fossero più armoniche e, alla fine, hanno portato alla bruttissima partita di ieri. Su Icardi vorrei precisare una cosa: a metà stagione, lui e Wanda hanno spinto per il rinnovo di contratto. Le tempistiche non sono state corrette. Si doveva fare una trattativa o prima dell'inizio della stagione, quando si vociferava di un suo addio, o nella prossima estate, quando le posizioni sarebbero state delineate.

Non trova assurdo che una società della gloriosa storia dell'Inter debba trattare con un suo tesserato per convincerlo ad allenarsi? In questo momento anche i tifosi si sentono abbandonati da quello che era il loro capitano nel momento decisivo della stagione...

Mi rendo conto che i tifosi possano sentirsi così. Come sono andate realmente le cose, lo sanno solo Marotta, Wanda e Icardi. Ma, di fronte alle parole di Wanda, l'Inter doveva dare a Icardi un aut aut, in modo che Mauro prendesse coscienza del rischio che stava correndo. Non so se il club l'abbia effettivamente fatto, ma in questo caso non avrebbe torto di fronte a tutto quello che è successo. All'inizio chi ha sbagliato sono stati i coniugi Icardi, soprattutto nella tempistica: nel bel mezzo della stagione, le loro richieste non sono state sensibili rispetto al momento della squadra. E' una faccenda che non fa bene né all'Inter, né a Icardi che, se rimanesse così fino al termine della stagione, non avrebbe certo un valore uguale rispetto a quello che avrebbe se giocasse.

Lo darebbe mai alla Juventus in cambio di Dybala?

Guardando al passato, mi viene in mente quando Moratti è andato a Barcellona a prendere Ronaldo. Icardi ha una valutazione notevole, sta entrando nel pieno della sua maturità calcistica. Non se sia possibile, ma a volte l'impossibile accade: la Juventus è riuscita a prendere Cristiano Ronaldo quando nessuno lo credeva realizzabile. Se, per esempio, l'Inter si presentasse dal PSG con sul piatto Icardi e un bel po' di milioni di euro per portarsi a casa Mbappé... Oppure, al contrario, i nerazzurri potrebbero incassare molto cedendo Icardi al Real Madrid e portandosi a casa anche uno come Benzema, che non sarà più freschissimo, ma ha grandissima esperienza e sa fare gol. In più, sarebbero disponibili molti soldi per investire e rinforzare la squadra anche in altri ruoli. In passato all'Inter ci sono stati degli arrivi eclatanti, chissà che non possa essere ancora così.

Si aspetta, a prescindere dall'affare Icardi, dei grandi colpi dall'Inter nella prossima estate di mercato?

Sì. Penso che Suning sia ben disposta a portare l'Inter in alto con una progressione costante. L'ingresso in Champions potrebbe dare un'ulteriore spinta al progetto nerazzurro.

Si parla tanto del futuro di San Siro e della sua possibile demolizione. Che effetto le farebbe non poter più vedere raso al suolo uno stadio come il Meazza, dove ha giocato tanti anni?

Ho passato gran parte della mia vita lì, tanta esperienza e tante emozioni. Mi darebbe tristezza andare a Milano e non avere più i miei punti di riferimento. Quelle tribune, quel campo. Ma capisco che il mondo è dei giovani e va avanti. Io sono un nostalgico, ho una certa età ed è anche giusto che mi rammarichi, ma mi rendo conto che, se questo stadio non è più adeguato per gli standard moderni, è giusto che si cambi.