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Un grande interista, un vero interista non può dimenticare Gigi Simoni. L’allenatore “papà”, come molti dei suoi giocatori lo chiamavano. Tra i suoi ragazzi c’era un certo Ronaldo, non quello con i capelli e qualche kg di troppo, ma quello vero, quello che metteva paura agli avversari il giorno prima di vederlo in campo. In esclusiva per fcinter1908.it, l’ex allenatore nerazzurro ha rilasciato un’intervista prima della sfida Napoli-Inter, due squadre che Mister Simoni conosce molto molto bene. Napoli e Inter, due squadre che l'hanno vista protagonista domenica si incontreranno in una gara da tripla in schedina, Difficile azzardare un pronostico, ma a suo avviso quali sono i punti di forza di entrambe le squadre?“Sia il Napoli che l'Inter giocano un calcio molto simile basato sulla velocità e molte volte anche sull'intuito dei propri fuoriclasse. Sono squadre rapide, forse l'Inter ha in più, rispetto al Napoli, una fisicità maggiore che le permette di poter sfruttare al meglio i calci piazzati e non solo. Una cosa è certa, quella di domenica sarà una bellissima partita, tra due squadre che si affronteranno a viso aperto. Di sicuro non mancherà lo spettacolo”.Abbiamo parlato dei punti di forza delle due formazioni, ma di cosa dovrà approfittare l'Inter per battere il Napoli e viceversa. Quali sono in pratica i punti deboli, ammesso che ce ne siano, delle due squadre?“Come ho detto in precedenza, giocando un calcio molto simile, i punti deboli potrebbero venir fuori allo stesso modo. Credo che il Napoli non si debba lasciar travolgere dalla foga di voler vincere a tutti i costi. Giocare al San Paolo davanti a 70mila spettatori ti da una carica enorme, e il rischio di scoprirsi troppo potrebbe diventare pericoloso. Trovare dei punti deboli all'Inter mi viene difficile. È una macchina da guerra perfetta, sicura in fase difensiva, rapida nei contropiedi con delle eccellenti individualità”. Il pareggio in trasferta dell'Inter a Parma sembra aver riaperto la corsa scudetto, per lei il campionato è un capitolo chiuso?“Qualunque sportivo, qualunque addetto ai lavori, qualunque semplice appassionato, sa benissimo che i nove punti di distacco erano preventivati. Siamo di fronte alla norma. Mi sarei stupito se i punti di distacco fossero stati due o tre, allora si che mi sarei sorpreso. Ci ha provato inizialmente la Juventus a recitare il ruolo di anti Inter, e il risultato è davanti agli occhi di tutti, poi è stata la volta del Milan, ma dopo il derby, anche quella quadratura di gioco che sembrava aver trovato è andata persa. Ora sembra la volta della Roma. La realtà è che il campionato a mio modestissimo parere ha una squadra padrona assoluta e questa squadra è l'Inter”.
Si aspettava da parte di Pandev un inserimento così rapido nella squadra nerazzurra?“Vede, Mourinho è molto bravo nel far inserire subito questi giocatori. Come in precedenza aveva fatto con Sneijder buttandolo nella mischia in un derby, dopo poche ore dal suo arrivo. Questa volta è toccato a Pandev, un calciatore fermo da sei mesi, arrivato a Milano e lanciato subito contro il Chievo. Non sono sorpreso, ma piacevolmente colpito, non solo dall'impatto del calciatore, ma anche dal metodo utilizzato da Mourinho. Sicuramente un tecnico più prudente avrebbe aspettato più tempo, avrebbe inserito il giocatore con più calma, invece lui no, l'ha messo dentro subito, e il risultato è stato molto positivo”. Balotelli e la nazionale. Cosa manca al giovane per guadagnarsi questa maglia? “Partiamo dal presupposto che questo ragazzo è un patrimonio importantissimo del nostro calcio. La convocazione in nazionale prima o poi arriverà, ma la cosa più importante è che lui trovi la giusta serenità per guadagnarsela. Mario è straordinario in campo, ma ha quelle pecche che spesso lo fanno passare per antipatico. Mourinho con lui sta facendo un ottimo lavoro, si è dimostrato non solo paziente, ma anche un bravo educatore, misurando bene elogi e castighi. Il resto, il futuro, dipenderà solo dal ragazzo. Ognuno è artefice del proprio destino, lui ha tutti i mezzi a disposizione per fare bene”.Lei sa di aver lasciato nel cuore dei tifosi nerazzurri un bellissimo ricordo, cosa vorrebbe dire ai tifosi della Beneamata“Ogni volta che ripenso all'Inter penso sempre all'affetto che mi hanno dimostrato tutti i tifosi. Affetto che a volte, dico io, è anche eccessivo rispetto a quello che ho fatto (sorride). Mi basta uscire di casa e incontrare un tifoso dell'Inter per sentirmi gratificato per il lavoro svolto. Abbiamo vinto una Coppa Uefa, un ricordo straordinario, a Parigi, in una finale vinta contro una grande Lazio. Eravamo un bel gruppo, una squadra molto simpatica, con dei bravissimi ragazzi. Tutti grandi professionisti e ottimi lavoratori. Ci siamo tolti qualche soddisfazione in quegli anni un po' particolari, diciamo. Ai tifosi non posso dir altro che grazie per tutto l'affetto che ancora oggi mi dimostrano”.Gigi Simoni allenatore. Lo rivedremo oppure ha chiuso?“Come allenatore direi che ho chiuso. Ora collaboro con il Gubbio in qualità di direttore tecnico, una piacevole avventura. Venivo qui in ritiro con il Napoli, sono rimasto molto legato a questa bella società, con la quale ho instaurato questa collaborazione. Mi trovo bene, lavoro nel mio campo, in effetti mi ero stufato di guardare la politica alla televisione (ride) il calcio è il mio Mondo, e sono felice di farne parte”. RINGRAZIAMO IL GRANDE “GIGI” SIMONI PER LA CORDIALITA’
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