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ESCLUSIVA – Simoni: “Inter da scudetto, sono per Moratti a vita. Il mio esonero…”

Alessandro De Felice

É senza dubbio uno degli ex allenatori nerazzurri a cui il pubblico del Meazza è maggiormente legato. Parliamo di Gigi Simoni, ex allenatore dell’Inter che fu di Ronaldo, ma anche di Zamorano e Simeone. Proprio Simoni, in esclusiva ai...

É senza dubbio uno degli ex allenatori nerazzurri a cui il pubblico del Meazza è maggiormente legato. Parliamo di Gigi Simoni, ex allenatore dell'Inter che fu di Ronaldo, ma anche di Zamorano e Simeone. Proprio Simoni, in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.it ha parlato della stretta attualità nerazzurra, ma anche di alcune vicende del passato, come quella del suo inaspettato esonero:

SI PUO' PENSARE ALLO SCUDETTO - "L’Inter è sicuramente pari se non superiore a tutte le squadre che quest’anno stanno andando bene. Tutte hanno migliorato la propria condizione: Napoli, Fiorentina, Roma, avevano dei gran bei valori e quest’anno hanno migliorato le proprie rose, ma l’Inter è fisicamente più attrezzata. Dà la sensazione di avere uomini potenti in mezzo al campo e in tutta la fase difensiva. Adesso devono solo migliorare nella qualità del gioco, le vittorie non sono mai state accompagnate dal gioco, ma soprattutto dalla solidità dovuta ai mezzi fisici. É evidente che i nerazzurri abbiano delle difficoltà nell’attaccare. Tuttavia non credo che questi problemi vadano risolti sul mercato, Mancini ha a propria disposizione tanti ottimi giocatori, certo mancano i grandissimi campioni che facciano la differenza, ma diventa complicato andarli a comprare a gennaio, per questo motivo ritengo sia inutile andare sul mercato, non possono migliorare moltissimo".

QUESTIONE STADIO - "Anche durante la mia gestione si parlava velatamente di questo problema, ogni tanto veniva fuori la voce ma non venne mai affrontata con decisione e mi sembra che neanche adesso ci sia la volontà di cambiare le cose. Ne staranno parlando. Il Meazza è la Scala del calcio, questo titolo determina il valore assoluto dell’impianto. Certo, sotto l’aspetto economico c’è da considerare che sono passati anni dalla costruzione dello stadio e adesso possono essere fatte cose diverse". 

ESONERO SCONCERTANTE - "Sul fatto che Moratti possa lasciare non mi esprimo. Io lo stimo tantissimo per la partecipazione che ha e per l’affetto che ci ha sempre messo. Io sarei per Moratti a vita all’Inter, è un rappresentante della squadra e del tifo oltre ad essere una persona in gamba. Sul mio esonero non so quanta responsabilità avesse lui in prima persona. Io sono felice dell’amicizia che ancora ci lega e di alcune frasi che lui pronunciò dopo qualche tempo, disse che il mio esonero fu un suo errore e queste sue parole a me bastano. Forse era una cosa che doveva fare, ricordo che ero stato premiato come migliore allenatore dell’anno, avevamo vinto col Real e primi nel girone. Una cosa un po’ sconcertante. Credo comunque sia stata più opera di qualche dirigente che della famiglia Moratti e quando dico dirigenti non mi riferisco a Mazzola, non credo che lui volesse mandarmi via. Lo ripeto, ho sempre ricevuto la vicinanza di Moratti. Anche io adesso faccio il presidente e mi capita di mandare via qualche allenatore, anche bravo, semplicemente perché in quel momento si pensa che cambiando si può fare meglio, poi magari ti penti". 

ALLENATORI IN CAMPO - "Il ricordo più bello è quello relativo alla vittoria della Coppa Uefa, ma anche quello di aver allenato dei grandi campioni che non si sono mai lamentati. Ho avuto anche Paulo Sousa e Simeone, due che si vedeva lontano un miglio che sarebbero diventati allenatori e non lo dico solo perché stanno facendo grandi cose. Erano allenatori in campo, mi aiutavano a gestire il gruppo, uno legato alla grinta, l’altro legato alla qualità del gioco, caratteristiche si escono fuori anche adesso che sono alla guida delle proprie squadre".