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ESCLUSIVA Sindaco S. Donato: “Stadio? Ambito non adeguato. Ci provò Moratti ma…”

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Checchi, sindaco di San Donato Milanese, ha risposto alle nostre domande sulla possibile costruzione dello stadio di Inter e Milan nel Comune

Marco Macca

L'incertezza e le lungaggini burocratiche hanno riacceso i riflettori sul futuro stadio di Inter e Milan. I rapporti con il Comune di Milano si sono fatti via via sempre più freddi, anche alla luce delle ultime novità e sulla possibilità di un dibattito pubblico: previsto sì dalla legge, ma potenzialmente in grado allungare ancor di più i tempi di realizzazione di un impianto che i club vorrebbero completare entro il 2027. Ecco perché ciò che sembrava quantomeno improbabile fino a qualche giorno fa, ora è diventato di colpo possibile: lo stadio di Inter e Milan potrebbe davvero sorgere fuori il territorio di Milano?

L'ipotesi si è fatta concreta, anche per bocca dei club. Le parole di Alessandro Antonello, ad corporate nerazzurro, in tal senso sono state piuttosto chiare. San Donato, Segrate, Sesto San Giovanni: questi i tre comuni di cui si è parlato in ottica di un possibile 'trasloco'. FCInter1908.it ha voluto approfondire la questione con Andrea Checchi, sindaco di San Donato Milanese, che ha risposto alle nostre domande sulla posizione della sua Giunta sulla possibilità di ospitare il nuovo stadio. Ecco le sue dichiarazioni.

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Buongiorno Sindaco. Negli ultimi giorni, Inter e Milan hanno lasciato intendere che potrebbero costruire il nuovo stadio fuori Milano ed è stata avanzata anche l'ipotesi di San Donato. Quanto c'è di vero?

Se prendiamo una scala da 1 a 100, direi 0,5. Anche perché nessuno ha la sfera di cristallo per sapere cosa accadrà anche fra due ore. Battute a parte, nessuno si è fatto vivo con l'Amministrazione di San Donato. Io sono sindaco dal 2012 e in quell'anno effettivamente c'era l'intenzione, da parte dell'Inter, di un proprio stadio in un comparto del Comune di San Donato Milanese. Addirittura, visto che nella mia Giunta c'erano parecchi tifosi dell'Inter, una nostra ampia delegazione si è recata nell'allora sede del club nerazzurro in Corso Vittorio Emanuele a Milano. Incontrammo Fassone (all'epoca direttore generale della società, ndr) e visionammo anche dei rendering, ma poi tutto è sfumato e da allora nessuno si è più fatto vivo. Ogni tanto il nome di San Donato salta fuori dai quotidiani, dai giornali, ma non c'è nulla di vero al momento. Non c'è stata per ora alcuna interlocuzione o contatto per capire la disponibilità del nostro Comune di ospitare l'impianto.

Perché sfumo tutto 10 anni fa?

C'era un progetto molto molto interessante, perché San Siro sarebbe rimasto in mano al Milan, mentre l'Inter si sarebbe costruita il proprio stadio a San Donato. Probabilmente Moratti, che lasciò l'Inter l'anno dopo (15 novembre 2013, ndr), aveva all'epoca già in testa di vendere il club e non voleva lasciare un'eredità così importante e pesante al futuro proprietario. Dunque, l'ipotesi venne messa da parte. Strano, col senno di poi, che il suo successore (Thohir, ndr) non riprese in mano il dossier sul nuovo stadio. Ma col senno poi si costruiscono le montagne.

Qual è la vostra posizione? Sareste pronti a ospitare il futuro stadio sul territorio cittadino?

Lo stadio è sempre una struttura difficile da gestire. Sinceramente, non credo che quello di San Donato sia un ambito adeguato a ospitare uno stadio. Non ho fatto studi approfonditi, ma non credo il nostro Comune sia in grado di ospitare uno stadio, che sia anche delle dimensioni di quello della Juventus, che è la metà di San Siro. Lo escluderei. Sulla carta esiste un campo dove potrebbe sorgere un campo, ma non ho mai visto, sia da parte della mia Amministrazione, sia da parte dell'opposizione, una smania di voler capire cosa potrebbe succedere a San Donato, le dico la verità.

Perché, allora, secondo lei il nome di San Donato è venuto fuori con tanta insistenza?

Semplicemente perché il nostro, come altri, è un Comune di prima fascia, ovvero nelle immediate vicinanze del Comune di Milano, appena fuori dai confini amministrativi di Palazzo Marino. Ho notato che la posizione del sindaco di Segrate è analoga, non so dove il primo cittadino di Sesto San Giovanni voglia eventualmente costruirlo...

Il Sindaco Di Stefano si è detto disponibile...

E' un atteggiamento diverso dal mio. Strano che un sindaco si prenda un impegno qualche settimana prima delle elezioni.

Dunque, se arrivasse la telefonata dei club, la risposta del suo Comune sarebbe no?

Anche noi, come Sesto San Giovanni, siamo prossimi alle elezioni: io, essendo sindaco da 10 anni, non sono ricandidabile. Pertanto, non me la sento di prendermi un tale impegno. Non sarebbe nemmeno corretto dal punto di vista etico e politico. Queste sono responsabilità che, eventualmente, si assume un'Amministrazione che inizia un mandato e che può inserire il tema stadio nel proprio manifesto programmatico. Dovessero chiamarmi, risponderei così: 'Aspettate, e magari il prossimo Sindaco sarà più sensibile all'argomento e con un pensiero diverso dal mio'.

Eventualmente, almeno sulla carta, ci sarebbero delle aree potenzialmente indicate?

Sì, ci sono dei campi nell'area San Francesco, nel quadrante con la via Emilia e l'Autostrada del Sole, che fanno parte del nostro territorio e che attualmente sono adibiti a servizi. Ma ripeto, al momento non voglio aprire spiragli: meglio interloquire con il prossimo Sindaco, altrimenti rischieremmo solo di far perdere tempo agli operatori. In questo momento, è un'ipotesi da non prendere in considerazione. Voglio essere trasparente, visto che non è nelle corde di questa Amministrazione imbarcarsi in un tale percorso prima delle elezioni. Come noto, 45 giorni prima delle elezioni si blocca tutto dal punto di vista amministrativo, quindi ci sarebbe anche poco tempo per parlarne e sarebbe poco serio, anche da parte mia. Sulla carta, comunque, esiste un comparto idoneo.

Queste aree di cui ha parlato sarebbero idonee per ospitare anche l'area commerciale inizialmente prevista da Inter e Milan? Oppure solo lo stadio?

Solo per lo stadio, non ci sarebbe spazio per tutta l'area commerciale.

Il nodo principale tra le società e il Comune di Milano pare essere l'incertezza sui tempi e le lungaggini dovute alle ferree opposizioni di una parte della Giunta Sala e non solo. Perché si è arrivati a questo punto?

Non ho approfondito il tema, vado a sensazione: mi pare che ci sia un problema serio, da parte del Comune di Milano, di mollare lo stadio di San Siro. Abbandonare un impianto di quella levatura tout court potrebbe essere un elemento di forte difficoltà, sia da parte dell'Amministrazione, sia da parte della città stessa. E' uno stadio che rappresenta una storia, un luogo importante per la vita di Milano. La scelta diventa estremamente difficile e delicata nel momento in cui la città pressa Sala e cerca di convincere il Sindaco a ripensarci. Quello che non capisco, da Sindaco, è perché Inter e Milan non abbiano scelto un percorso come quello della Juventus, che a Torino ha comprato un terreno e ci ha costruito su il proprio stadio.

E ora c'è anche l'incognita dibattito pubblico...

Allungherebbe sicuramente i tempi. E' una certezza.

Fuori il territorio del Comune di Milano i tempi sarebbero più brevi?

Sì, certo. Realizzare uno stadio, e lo abbiamo visto a Reggio Emilia e a Udine, non è poi così complicato. Se l'iter amministrativo è più veloce, è chiaro che ci vorrà molto meno tempo.

Dal punto di vista dei trasporti, San Donato sarebbe una scelta ideale?

San Donato è comoda, quello sicuramente. Il nostro Comune ha tanti pregi, fra cui quello di essere particolarmente accessibile.

Sindaco, a sensazione: quanto crede alla concretezza di queste ipotesi? Non è che Inter e Milan stanno 'semplicemente' cercando di mettere pressione a Sala?

Mi sembra più un modo per rilanciare. Per far capire a Sala che un piano B effettivamente esiste. Mi pare che la questione sia stata posta in questi termini. Mi pare che la preoccupazione più grande dei club sia al momento quella di portare avanti il progetto. Forse, in questo momento, vedono più ostacoli che opportunità, fatto che li spinge a considerare delle alternative. Ci sta nella logica di una trattativa, ma bisogna vedere l'effettiva concretezza di tutto ciò.

Sindaco, ci sveli: è un tifoso di Inter o Milan?

Sono tifoso della Reggiana (ride, ndr). Non glielo dirò mai. Non riuscirà a farmelo dire.

Ma almeno, da appassionato di calcio, cosa ne pensa della lotta scudetto?

L'anno scorso ha vinto l'Inter, spero che quest'anno vinca il Milan...

Un indizio ce lo ha dato...

(Ride, ndr) Ma ho risposto così solo perché il Bologna è troppo indietro non ce la può fare, la Reggiana è in Serie C...

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