Il tema resta d'attualità. Perché Inter e Milan, ovviamente, hanno tutte le intenzioni di chiudere la partita il prima possibile, per rilanciarsi a livello internazionale e risedersi al tavolo, dal punto di vista di ricavi e potenza economica, delle grandi d'Europa. Il tema resta d'attualità, perché le lungaggini burocratiche di Milano contro cui i club stanno lottando non fanno altro che alimentare ipotesi e aprire nuovi scenari. Se da una parte, infatti, Sala temporeggia e invoca il dibattito pubblico, che allungherebbe drasticamente i tempi di realizzazione, dall'altra parte Inter e Milan hanno iniziato a guardarsi realmente attorno. Il nuovo stadio rossonerazzurro potrebbe davvero sorgere fuori dai confini meneghini?
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ESCLUSIVA Sindaco Sesto: “Stadio Inter/Milan, noi pronti. In 18 mesi le gru. I trasporti…”
Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, ha risposto alle nostre domande sulla possibile costruzione dello stadio di Inter e Milan nel suo Comune
Quella che sembrava solo un'idea si sta trasformando via via in una possibilità concreta. Dal comune di Segrate (che si è già chiamato fuori) a quello di San Donato Milanese (qui la nostra intervista al Sindaco Checchi) e Sesto San Giovanni, che ha avanzato la sua forte candidatura e che, al momento, pare il territorio maggiormente indiziato. FCInter1908.it ne ha parlato direttamente con il Sindaco della città, Roberto Di Stefano.
Negli ultimi giorni, Inter e Milan hanno lasciato intendere che potrebbero costruire il nuovo stadio fuori Milano ed è stata avanzata anche l'ipotesi di Sesto San Giovanni. Quanto c'è di vero?
Se queste voci le hanno fatte girare loro, immagino che qualcosa di vero ci sia. D'altronde, andando per logica, il territorio di Sesto San Giovanni ha le aree dismesse più grandi d'Europa da riqualificare. Diversi cantieri sono già partiti, c'è una rigenerazione urbana che supera, solo nelle aree Falck, 1 milione e 250 mila m². Poi, abbiamo le aree Vulcano-Decapaggio e le aree Marelli. Aree che, insieme, totalizzano quasi due milioni di m² da riqualificare. Lo spazio c'è, buona parte di queste aree è già stata bonificata e con il nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio, ndr) si è sburocratizzato molto il lavoro relativamente alle varianti. Il terreno è fertile per creare tutti gli indotti che possono generare sul territorio l'arrivo di realtà e sviluppare, in un'ottica di smart city, queste aree dismesse.
Qual è la vostra posizione? Sareste pronti a ospitare il futuro stadio sul territorio cittadino?
Siamo favorevolissimi. Sì, siamo pronti. Anche perché lo stadio, che occuperebbe il 15% delle aree dismesse, fungerebbe da volano per tutto il resto del territorio. E' un'opportunità per entrambe le parti.
Si è parlato tanto dell'ex area Falck. Sarebbe idonea per ospitare anche le costruzioni commerciali inizialmente previste dai due club?
Certo. Sulle aree ci sono volumetrie indifferenziate, quindi possono essere destinate a servizi terziari. Abbiamo le volumetrie necessarie per ospite un progetto di queste dimensioni in un'ottica di progettazione moderna. Non ci sono limiti o difficoltà a livello urbanistico.
Sarebbe possibile costruire la Cattedrale progettata da Populous a Sesto San Giovanni?
Perché no? Assolutamente sì. Qualsiasi progetto può essere calato sull'area, anche perché occuperebbe circa 250 mila m². Ci starebbe alla grande.
Ha avuto contatti diretti con le due società?
No no, non ne ho avuti.
Si aspetta una chiamata prima o poi?
A questa domanda preferisco non rispondere. Lascio a voi la libera interpretazione...
Meglio non sbottonarsi?
Per arrivare a un accordo ci vuole il sì di tre parti interessate: primo, del Comune, che ha già dato la sua disponibilità; secondo, della proprietà dell'area, visto che si tratta di un terreno privato e non pubblico come a Milano (zona San Siro, ndr); il terzo, delle società. Io non posso parlare né a nome della proprietà dell'area, né a nome dei club.
Che tempi può garantire il suo Comune per l'eventuale costruzione dello stadio?
Qui non ci sarebbero problemi politici. Anzi, sono tutti ben contenti di portare qui una struttura che valorizzerebbe il territorio e che farebbe da volano per il resto delle aree dismesse. Rispetto a Milano, a Sesto si ridurrebbero drasticamente i tempi, visto che le strutture sulle aree sono già state demolite, buona parte delle aree sono già state bonificate e il pgt consente di erigere queste strutture. Le riforme urbanistiche sono moderne, perché a novembre del 2021 è stato approvato il nuovo pgt in un'ottica di flessibilità. Sono tutti tempi morti che si risparmierebbero e che un investitore deve considerare. Fare lo stadio a Milano cambierebbe completamente lo scenario e le tempistiche.
Poniamo che Inter e Milan decidano davvero di fare lo stadio a Sesto. Dal momento del via libera del vostro Comune, che tempi possiamo eventualmente dare per l'inizio dei lavori e per la realizzazione dello stadio?
Difficile dirlo, dobbiamo prima guardare il progetto e fare vari studi su viabilità e zona. Bisogna sedersi a un tavolo con il progetto sotto mano e fare un cronoprogramma. Direi cose non vere se dessi dei tempi ora. Sicuramente, i tempi morti della burocrazia milanese si ridurrebbero. Dal punto di vista prettamente urbanistico non ci sono problemi, e nemmeno da quello ambientale. Questo condiziona molto i tempi. Se si iniziasse domani, fra 18 o massimo 24 mesi i club metterebbero le gru per costruire. E' già tutto predisposto: si può andare spediti.
Dal punto di vista dei trasporti, Sesto San Giovanni sarebbe una scelta ideale?
Sesto dal 2019 rientra nella tariffa urbana. Abbiamo finanziato il prolungamento della linea FS, la linea rossa per capirci, che arriva proprio all'interno delle aree Falck, allungando il capolinea verso Monza. C'è uno svincolo della tangenziale che stiamo realizzando proprio lì per la Città della Ricerca e della Salute, abbiamo la ferrovia all'interno del vecchio scalo merci e delle aree Falck; abbiamo cantierizzato la stazione pone di Renzo Piano che si affaccia sulle aree Falck dove sorgerà l'investimento più importante della Regione Lombardia, ovvero la Città della Ricerca e della Salute. L'area, dunque, è già strutturata per ospitare un certo numero di persone, sia pendolari, sia persone che arrivano, possono guardare la partita e andare via sia con la macchina, sia con i mezzi pubblici, sia con la ferrovia. Siamo in un'area strategica, a un quarto d'ora da Linate in tangenziale. Tutta l'area non avrà macchine in superficie, ma posteggi sotterranei. Tutto in un'ottica di smart city a livello internazionale.
Il nodo principale tra le società e il Comune di Milano pare essere l'incertezza sui tempi e le lungaggini dovute alle ferree opposizioni di una parte della Giunta Sala e non solo. Perché si è arrivati a questo punto?
Perché i club non sono proprietari dell'area. Quando si parla di aree pubbliche diventa tutto più complicato. Andare a demolire una struttura pubblica come San Siro e dover rispondere a logiche politiche è come scalare l'Everest. Se l'area fosse privata lo stadio si sarebbe già fatto. Ora, invece, si ha a che fare con cavilli ed equilibri che rendono difficile, se non impossibile, il percorso.
E ora c'è anche l'incognita dibattito pubblico...
Ci sono tanti elementi che condizionano quando si intende costruire su un terreno pubblico.
Sindaco, a sensazione: quanto crede alla concretezza di queste ipotesi? Non è che Inter e Milan stanno 'semplicemente' cercando di mettere pressione a Sala?
Sicuramente sanno fare mosse di strategia. Le hanno fatte in passato e non è escluso che lo stiano facendo ora. E' palese che il passaggio di una struttura come quella a Sesto San Giovanni deve essere vissuta come una condivisione tra Milano e Sesto nell'ottica di città metropolitana e non in un'ottica di impoverimento di Milano. La visione di Milano deve essere quella di una delocalizzazione, almeno in una prima cintura, di strutture e servizi, specialmente con impianti così importanti. Si può sviluppare armonicamente tutta la città metropolitana, che comprenda Milano e tutti i 134 comuni dell'area. Bisogna ragionare con un'ottica internazionale. Se guardiamo gli stadi in giro per l'Europa, spesso questi sono delocalizzati e posizioni all'interno della città metropolitana. Sesto, da questo punto di vista, è perfetta.
Sindaco, ci sveli: è un tifoso di Inter o Milan?
Mi dispiace, ma né dell'una né dell'altra. Sono spudoratamente tifoso della Pro Sesto. Il sindaco deve dare questa risposta.
Cosa ne pensa della lotta scudetto?
Quando la Pro Sesto sarà in Serie A, mi porrò il problema.
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