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ESCLUSIVA Ventola: “Calciopoli mi è costata uno scudetto. Rigore Real? Sono certo che…”

Daniele Vitiello

L'ex attaccante dell'Inter ha parlato in esclusiva per Fcinter1908.it

Il nerazzurro nel destino, dall'Inter all'Atalanta, per poi far ritorno nuovamente ad Appiano Gentile. Nicola Ventola è uno che in carriera più di qualche soddisfazione è riuscito a togliersela, giocando con grandi campioni ad alti livelli e segnando gol con tutte le maglie che ha indossato. Un attaccante tuttofare, con un discreto tasso tecnico e centimetri sufficienti per fare a sportellate con qualsiasi difensore. Insomma, un elemento che qualsiasi allenatore vorrebbe avere in rosa. Lo abbiamo intercettato in esclusiva per Fcinter1908.it, per parlare del momento dell'Inter e del match di domani sera fra due sue ex squadre: "Nella mia carriera, insieme al Bari, Atalanta e Inter sono quelle che più porto nel cuore. Con l'Inter ho giocato la Champions League e il blasone della squadra mi ha dato tante emozioni, mentre Bergamo è la piazza nella quale ho segnato più gol e mi sono trovato davvero bene. Domani per l'Inter non sarà facile, perché l'Atalanta da due anni gioca con un 3-4-1-2 che mette in difficoltà molte squadre in Italia da due anni, a prescindere da chi scende in campo. L'Inter dipende troppo da Icardi e Perisic, Spalletti molte volte cambia a centrocampo perché non riesce a trovare soluzioni valide. A parte la vittoria con la Sampdoria e il derby pareggiato, è un  momento un po' delicato per la squadra e la sconfitta con il Torino non ci voleva. L'Atalanta è una piccola squadra, ma solida e con idee chiare, mentre l'Inter è alternante e se Icardi e Perisic non fanno la differenza fa fatica a creare occasioni da gol".

A proposito di Icardi: è otto gli occhi di tutti quanto i suoi gol siano preziosi per l'Inter, ma c'è chi li sacrificherebbe per far spazio ad un attaccante che aiuti di più in fase di costruzione. Tu, da ex bomber, che idea ti sei fatto?

"Icardi stupisce in una maniera incredibile per i gol che fa in percentuale dei palloni toccati, ma personalmente preferisco attaccanti che dribblano e aiutano la squadra, come un Belotti quando è in forma ad esempio. Magari proverei Mauro anche con un'altra punta, perché alcune volte sembra troppo solo in area di rigore. Giocare con due attaccanti forse può essere una soluzione per l'Inter".

L'ambiente interista è molto legato a Luciano Spalletti: giusto il rinnovo eventualmente anche senza Champions League?

"Ad inizio campionato ha fatto vedere che è un allenatore di qualità. Secondo me, con l'Inter in Champions, bisogna tenerlo, ma vorrà anche garanzie sul mercato, per cui tutto è ancora più legato all'Europa. Con la Champions, l'Inter potrà spendere un po' di più e arriverebbero calciatori. Lui comunque è ideale per continuare questo percorso".

Ultimamente si è tornati a parlare molto di arbitri. Sono trascorsi venti anni da quel famoso Juventus-Inter con Ceccarini protagonista, tu arrivasti in nerazzurro qualche mese dopo: che idea ti sei fatto di quel periodo e di Calciopoli?

"Per Calciopoli ho perso uno scudetto il 5 maggio del 2002. Esisteva quel sistema che era un po' di sudditanza psicologica e pressione che la Juventus aveva sugli altri. Non credo ci fossero soldi che giravano, ma si tratta di un sistema smascherato i cui protagonisti hanno pagato, come ha pagato la stessa Juventus con la Serie B. Se non avessero fatto nulla di grave, non sarebbe successo niente".

Juventus che in questi giorni si è lamentata molto per il rigore che è costato una qualificazione alle semifinali di Champions

"Il Real Madrid è la squadra più influente al mondo, l'arbitro ha una pressione differente quando la arbitra. Sono convinto che se fosse stato al contrario, quel rigore non sarebbe stato dato. Non vedo neanche malafede, ma è soltanto questione di sudditanza psicologica. Non c'è nessuna combine".