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ESCLUSIVA Labate: “Eriksen? Come la seconda stella. Conte tornerà. Sogno Inter modello Bayern”

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FCINter1908.it ha intervistato il giornalista del Corriere della Sera, noto tifoso nerazzurro, per parlare dei temi caldi di casa Inter

Marco Macca

Com'è fragile la nostra passione, come sono fragili le nostre certezze di fronte a un attimo, a uno sguardo. Come può essere fragile quel muro incrollabile che rappresenta il nostro amore per il calcio, di fronte a eventi che varcano il confine tra ciò che è realmente importante e ciò che lo è solo in apparenza.

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Il 12 giugno, al 44' minuto di Danimarca-Finlandia, tutti noi ci siamo sentiti prede della paura, travolti dal timore. Abbiamo vissuto la tragedia di Christian Eriksen, salvo poi sorridere dentro per un lieto fine a cui, a un certo punto, erano rimasti in pochi a credere. Il calcio si è riscoperto unito di fronte all'affetto per un bravo ragazzo e per un campione amato da tutti, in particolare dai tifosi dell'Inter. Una vicenda che, naturalmente, ha toccato anche Tommaso Labate, giornalista del Corriere della Sera e noto tifoso nerazzurro. Ecco le sue parole a FCInter1908.it

Buongiorno Tommaso. Menomale siamo qui a parlare di una tragedia solo sfiorata. Eriksen per fortuna sta bene. Come hai vissuto quegli attimi?

Non nascondo che, forse, degli eventi visti in diretta televisiva che non hanno a che fare con guerre e terrorismo, è quello più tremendo che mi sia capitato di vedere. Come a tutti, anche a me la situazione è parsa subito drammatica, ma, quando ho appreso le prime notizie rassicuranti nelle ore successive, per me è stato come vincere la seconda stella. E' stato più bello che vincere uno scudetto. Per noi la notizia che Eriksen sta bene vale di più.

Toccante il tributo da tutto il mondo del calcio e, in particolare, dai suoi compagni dell'Inter. Segnale di quanto il ragazzo sia amato da tutti.

Su questo faceva secondo me cassazione quello che diceva Conte quando ancora 'non vedeva' Eriksen. E tutte le polemiche sul suo scarso utilizzo sono state fatte sempre da altri, mai da lui. Ha dimostrato sempre di essere un ragazzo perbene e una brava persona. Perfino quando entrava negli ultimi minuti delle partite, non ha mai detto mezza parola. Ulteriore testimonianza del valore della persona. Ma sono sicuro che lo stesso trattamento sarebbe stato riservato a chiunque altro. Perché quegli attimi non si possono descrivere. Per un tifoso interista, le notizie arrivate dall'ospedale di Copenaghen valgono molto di più di uno scudetto vinto. E, per un tifoso italiano, valgono di più di un Europeo.

Il rischio che non possa più giocare con l'Inter c'è. Ma un campione così merita di essere aspettato fino all'ultimo.

Penso sia più una questione di regole. Ma sono fermamente convinto che l'obiettivo massimo sia stato raggiunto: Eriksen è vivo e cammina, sta bene ed è stato restituito alla famiglia. Tutti gli altri punti di domanda non dobbiamo porceli, sono questioni meno che secondarie.

Nei giorni scorsi, dopo l'intervista di Conte alla Gazzetta dello Sport, hai previsto un futuro ritorno di Antonio in nerazzurro. Credi davvero possa accadere dopo quanto successo?

Penso di sì, perché la vicenda di Conte e l'Inter è come il primo film di 'Ritorno al Futuro', che termina con 'To be continued'. Spero che sia così. Le premesse ci sono tutte, secondo me è una storia non interrotta. C'è stata una lacerazione, che in qualunque altro caso sarebbe stata profonda e difficile da ricucire, ma che in questa situazione non ha portato a nulla di irreparabile. Questo lascia immaginare che in futuro, spero dopo aver celebrato i successi di Inzaghi e magari anche di qualcun altro, le nostre strade si possano rincrociare.

Nella vicenda Conte, i tifosi si sono divisi. Tu da che parte stai?

La questione è semplice: la buonuscita che la società ha pagato a Conte dimostra che nella dialettica tra le parti fosse il club a sentirsi in debito rispetto a promesse non mantenute. Magari, non per colpa della società stessa, se consideriamo il momento difficile che stiamo vivendo. Ma quei milioni che il club ha riconosciuto a Conte sono l'implicita ammissione che nella diatriba avesse ragione l'allenatore. Altrimenti non glieli avrebbero dati.

Contento della scelta di Simone Inzaghi?

Sì, sono contento e fiducioso. E questo un po' mi fa preoccupare. Solitamente, quando sono contento dell'arrivo di un allenatore, le cose vanno male. Infatti, non ero per nulla contento dell'arrivo di Conte a causa del suo passato, salvo poi cambiare radicalmente idea. Spero di non sbagliarmi su Inzaghi.

Preoccupato della situazione societaria?

Chiamatemi illuso, ma io sono convinto in futuro i tifosi potranno smettere di essere analisti del Financial Times, costretti sempre ragionare sulle possibilità di investimento di proprietà e fondi di cui non conosciamo nemmeno il nome. Al contrario, sono sicuro che si possa portare avanti un modello simile a quello del Bayern Monaco, in cui un robusto azionariato popolare sorregga il club e poi diventi successivamente determinante nella gestione della società.

Quindi sei a favore di Interspac...

Il Tommaso Labate tifoso non vuole stare, nei prossimi dieci anni, a spaccare il capello in quattro, cercando di capire quanto un fondo possa spendere per l'Inter, ed essere poi costretto ad aspettare l'apertura e la chiusura della borsa asiatica per capire se domenica prossima sarà contento o no. Voglio essere uno dei tifosi che magari, partecipando con una quota, avrà la possibilità di votare il presidente che mi garantisce il progetto migliore. Succede già in grandi club come il Barcellona e il Bayern Monaco.

Lautaro e Hakimi sembrano i maggiori indiziati a lasciare i nerazzurri. Chi preferiresti che restasse all'Inter?

Per me sono tutti irrinunciabili. Sto soffrendo per l'addio di Ashley Young, una persona straordinaria e un professionista esemplare, che ha vissuto da protagonista gli ultimi due anni. Immagina come io possa vivere l'eventuale addio di uno tra Lautaro e Hakimi. E come se mi chiedessero quale dito mi taglierei tra medio e anulare.

In caso di partenza di Lautaro, si parla tanto di Raspadori. Ti piace?

Come sostituto di Lautaro no, perché per me è imprescindibile. Ma, se dovessi scegliere un calciatore da prendere per l'Inter, direi senza dubbio Raspadori. A me piace da impazzire.

Ammettendo che un big parta, questa squadra può ancora competere per lo scudetto anche nella prossima stagione?

L'80% della squadra dell'anno scorso può competere per la seconda stella. Al 100%, abbiamo dimostrato di poter vincere tranquillamente. Ma anche all'80% possiamo competere.

Immaginiamo che Eriksen legga quest'intervista. Che messaggio vorresti inviargli?

Gli direi semplicemente grazie per averci fatto vincere due scudetti: il primo sul campo, il secondo riprendendosi dopo quanto accaduto. Gli direi che abbiamo tutti gioito molto più per il secondo che non per il primo.

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