Il fascino della storia, la curiosità degli aneddoti, l'orgoglio di chi certe pagine, vivendole, le ha scritte da protagonista. Sandro Mazzola, bandiera dell'Inter, raccoglie tutti questi elementi.
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ESCLUSIVA Mazzola: “Conte allenatore da ciclo. Oriali valore aggiunto. Rapporto così così ma…”
La Beneamata spegne oggi 113 candeline: l'ex capitano ha affidato a Fcinter1908.it alcuni ricordi e i suoi auguri
Radice dell'albero della fede nerazzurra, ha affidato ad Fcinter1908.it alcuni dei suoi ricordi e il suo auguro nel giorno del centotredicesimo compleanno della Beneamata. "113 anni? Beh, qualcuno più di me... (ride, ndr). Ricordo perfettamente le emozioni che ho provato grazie a questi colori, a partire dalle prime maglie indossate per i provini da bambino. Ci davano 25 lire per rimborsarci il costo dei mezzi, noi preferivamo andare a piedi e con quei soldi comprarci ghiacciolo e una bibita".
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Come se fosse ieri: "Mi diedero una valigetta di metallo con le strisce nere e azzurre, la sfoggiavo per strada con un orgoglio unico. Ed è l'orgoglio che provo ancora adesso per questi colori. Da piccolo guardavo con grande ammirazione il Torino con mio padre, ma l'Inter è la mia casa. Le auguro di essere sempre Inter, con i suoi pregi e i suoi difetti. La storia parla per questo club e va amato per quello che è".
Parlando di Inter, la mente non può che viaggiare verso la famiglia Moratti. Mazzola conserva intatto il ricordo di persone straordinarie: "La loro famiglia fa parte della storia dell'Inter. Angelo, il papà di Massimo, ad ogni gol mi regalava un marengo d'oro. In generale era generosissimo, ne regalava anche a chi magari non stava attraversando un ottimo momento per spronarlo. Io di gol ne facevo e mia madre in casa aveva paura di conservarne così tanti. Il ricordo più bello insieme a lui è la vittoria della prima Coppa dei Campioni, vinta contro il Real Madrid del mio idolo Alfredo Di Stefano".
Inter, Mazzola: "Con Oriali rapporto non eccezionale, ma è importante che sia lì"
L'Inter di oggi continua a vincere e il regalo più importante per questo compleanno sarebbe uno scudetto che ormai manca da undici anni. Ma se c'è un aspetto di Sandro che il tempo non scalfirà, oltre alla grande ironia, è la scaramanzia: "E' l'anno buono? Non ho le mani sul tavolo... Quella contro l'Atalanta è stata una vittoria molto importante. Milan e Juventus speravano molto in un passo falso, ma così non è stato. Io comunque starei più attento ai bianconeri, perché se decidono di fare un filotto ne sono capaci. Conte potrebbe essere allenatore da ciclo, vediamo cosa succede. A me piace. Ed è giusto e importante che Lele Oriali sia lì con lui. All'estero ci sono più ex giocatori che aiutano gli allenatori, da noi invece è più recente come cosa. Io e lui abbiamo avuto un rapporto così così, non eccezionale, per diverse questioni. Sarà stato a causa del nostro carattere. Ad ogni modo è un valore aggiunto per il club oggi".
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