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E infine il tanto vociferato sconto di pena é arrivato. Antonio Conte si potrà sedere sulla panchina della Juventus il 9 dicembre. Ne abbiamo parlato con un giornalista di Repubblica, Marco Mensurati, che del calcioscommesse si é occupato fin dalle prime battute (per intenderci quando l'anno scorso prese il via l'indagine) e che insieme ad un altro giornalista, sempre di Repubblica, Giuliano Foschini, ha scritto un libro che dovreste leggere. Si chiama "Lo zingaro e lo scarafaggio" e quando avrete finito di leggerlo vi sentirete meno innocenti e più preoccupati. Se il calcioscommesse é davvero "un sistema geniale che investe i soldi degli altri sul bene più trascurato del mondo dai mercati internazionali, e cioè la stupidità dei calciatori e dei tifosi", allora difficilmente potremo sperare in un calcio diverso...
Come dobbiamo leggere lo sconto di pena concesso oggi ad Antonio Conte? Lo dobbiamo considerare meno colpevole? Innocente in parte? A quale accusa (omessa denuncia/illecito) corrisponde a questo punto la pena al netto degli sconti?
Alla luce della sentenza, la risposta alla domanda su Conte è semplice: Antonio Conte è stato condannato, quindi Antonio Conte è colpevole. Colpevole di un reato odioso come l'omessa denuncia di una combine: un campione, e un allenatore-campione a maggior ragione, dovrebbe essere immacolato, un esempio per le future generazioni. Una sorta di eroe contemporaneo. E Conte - dopo la sentenza di condanna emessa dal Coni - non può più dirsi tale. Conseguenza diretta di ciò è che la Juventus - il club più prestigioso e amato d'Italia - sarà per sempre disonorato: da oggi è ufficialmente un club che ospita sulla sua gloriosa panchina personaggi macchiati da un'accusa tanto odiosa.
Tutto questo, ovviamente, a prendere sul serio la sentenza emessa oggi. Ma quanti di noi la prendono sul serio? Io personalmente sono convinto che non sia una sentenza ma un impiccio, un semplice, classico impiccio all'italiana. Un accordo, ottenuto dopo una lunga e oscura trattativa, anticipato sui giornali da chi quella trattativa conosceva ed osteggiava e poi consumato pubblicamente, con una serie di comunicati vuoti ed eloquenti insieme. Un accordo di cui Conte, a mio avviso è la terza vittima. E la Juventus la seconda. Lo sport italiano la prima. Ci avevano promesso giustizia, ci hanno regalato una farsa.
Quanto conta il peso politico di una squadra in processi come questi? C'è, secondo lei, un riguardo diverso in presenza di società "importanti"?
Conta molto. Se Conte non fosse stato l'allenatore della Juve gli avrebbero dato 3 anni. Anche se va detto che in un sistema sbagliato strutturalmente e inquinato a livello soggettivo da persone incapaci e impreparate, questo "contare molto" si è tradotto nella realtà in una serie folle di atti contraddittori e privi di senso.
Facciamo un passo indietro. A fine campionato (stranamente uno dei pochi combattuto da tutte le squadre fino alla fine...) si è celebrato una sorta di processo mediatico che preannunciava una serie A degradata alla B e una serie B cancellata. Le cose non sono andate proprio così. Non è successo davvero nulla, quindi? Il calcio è pulito?
In realtà è successo tutto quello che doveva succedere. Come già per Calciopoli la magistratura, scoperchiando la sentina del calcio, ha offerto al movimento intero un'occasione straordinaria per ripulirsi. Solo che quest'occasione non è stata colta e gli Abete e i Valentini e i Palazzi - gli stessi che da che cent'anni governano il pallone - sono riusciti ad insabbiare tutto con sentenze pasticciate come quella che abbiamo visto. La colpa ovviamente non è solo loro, anzi. Loro sono quello che sono e di cui vanno ostentatamente fieri (basti considerare la spocchia con cui un Abete in scadenza di mandato si è preso la briga di rinnovare il mandato di Palazzi). La colpa è degli Agnelli e dei Moratti, degli americani della Roma e dei Lotito e di tutti quelli che hanno importanti interessi nel mondo del pallone e un po' per pavidità e un po' per quieto vivere lasciano che a gestire la macchina siano questi burocrati secolari che si ricandidano e si riconfermano e si riposizionano e non vanno mai a casa nemmeno di fronte al più vergognoso degli scandali.
A che punto siamo del processo? Napoli e Lazio devono ancora essere giudicate?
Il processo sportivo è stato spappolato in un numero imprecisato di filoni. Un'operazione astuta e insieme criminogena fatta dalla Figc, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. In campionato hanno giocato e stanno tuttora giocando squadre condannate (e quindi decimate) contro squadre sotto inchiesta ma non ancora processate (e quindi integre). Un'assurdità, che sta di fatto falsando il campionato anche sotto il profilo tecnico. L'ho definita astuta perché come non vi sfuggirà attraverso questo sistema è stato possibile far passare una sorta di amnistia a costo zero (senza dimissioni, cioè; che invece sarebbero state inevitabili se si fosse fatto come suggerito dal pm Di Martino un anno fa). All'inizio della vicenda la Figc aveva sbandierato la tolleranza zero, adesso stiamo parlando di giorni di squalifica.
La rielezione di Palazzi, dopo i momenti surreali nella fase delle richieste di patteggiamento del processo, che tipo di segnale rappresenta?
La resa del sistema al potere dei burocrati e degli incapaci.
Twitter @SBertagna
RINGRAZIAMO MARCO MENSURATI PER LA DISPONIBILITA'!
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