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Abbiamo intervistato, in esclusiva per fcinter1908.it, Tommaso Pellizzari, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro "Inter: la dinastia". Oggetto? L'ultima bollente parte di stagione che si sta consumando velocemente. Scudetto, Champions e rivali: l'Inter, nel bene e nel male, è stata protagonista anche quest'anno. Non tutto è perduto e non tutto è da buttare. Ecco da dove ripartire per tornare ad essere competitivi nel calcio che conta. Quello europeo...
Corsa scudetto. Quante probabilità hanno i nerazzurri di agguantare la vetta e in che misura queste dipendono unicamente da loro?
Purtroppo dipendiamo dalla prima in classifica. Ma non tutto è perduto. L'Inter resta e continua ad essere la squadra migliore d'Italia come organico e considerando il livello medio di questo campionato. Se l'Inter avesse vinto i due derby avrebbe 7 punti di vantaggio sul Milan. L'Inter in campionato ha fatto decisamente meglio. Nonostante la sua parabola discendente è ancora molto competitiva. Per quanto riguarda il Milan c'è sempre l'incognita Ibrahimovic. Un giocatore che permette di aprire determinate partite. E' vero che Pato è anche più in forma di lui adesso. Ma ho l'impressione che contro le squadre che deve incontrare il Milan ora, Ibrahimovic mancherà.
Secondo te la corsa scudetto vedrà protagoniste le due milanesi o c'è posto anche per il sogno del Napoli?
Tra le tre il Napoli è sicuramente la più debole e meno attrezzata. Aggiungerei anche che ha un allenatore, Mazzarri, molto sopravvalutato. A questo punto del campionato vale tutto: il fattore entusiasmo e la paura di perdere (che il Milan, nonostante la parita sicura giocata a Firenza, ha). Insomma, l'imponderabile.
La stagione dell'Inter dovesse chiudersi anche con due titoli è da considerarsi positiva o di passaggio? E Leo farà parte del progetto del futuro?
E' necessaria una ricostruzione. E Leo, a meno di non perdere clamorosamente tutte le prossime partite, farà parte di questo progetto. Nutro dei dubbi sul fatto che Leonardo sia l'allenatore giusto con il quale ricostruire una squadra. Non ha esperienza e questo non è un giudizio, ma un dato di fatto. Ha allenato due squadre ed entrambe, per motivi diversi, in parabole discendenti. Poi possiamo discutere sul fatto di quanto ci sia da ricostruire. Se ripartire da zero o da qualcosina in più. Sarebbe un clamoroso errore pensare che questa squadra così come è ora vada tenuta solo perchè è stata capaca di vincere comunque due titoli (per ora). Farei un discorso di ricostruzione anche nel caso in cui questa squadra quest'anno rivincesse tutto. La ricostruzione infatti non passa dai risultati, ma da quanto si vede in campo. Prendiamo due partite come esempio: il derby e l'andata con lo Schalke. Se nella stracittadina tutti noi abbiamo avuto l'impressione che pareggiando la partita (con il gol non gol oppure con Eto'o che non sbaglia clamorosamente) l'Inter potesse in qualche modo giocarsela diversamente, con lo Schalke i nerazzurri hanno perso nettamente. Questo evidenzia ancora una volta la competitività dell'Inter in campionato, ma non in Europa. Il calcio europeo è più avanti tatticamente, ma soprattutto atleticamente. Lo Schalke che pur aveva assenze importanti ha messo in campo calciatori di 22 anni che hanno corso tantissimo, rimanendo ordinati in campo. A questo punto ci dobbiamo chiedere che cosa intendiamo per essere competitivi. Se ci interessa il campionato possiamo anche rimanere così come siamo (con un Milito ed un Eto'o in forma per tutto l'anno). Se ci vogliamo affacciare all'Europa allora non basta. Dobbiamo semplicemente chiederci se Leo è la persona giusta per questo progetto.
Quindi tu escludi che Leo possa rimanere intraprendendo un ruolo diverso da quello dell'allenatore...
Leo mi è sembrato molto chiaro. Se resta lo fa per allenare la squadra. Ha fatto bene, i risultati (tolto il derby e il ritorno con lo Schalke) parlano per lui. E' difficile che venga mandato via.
Champions missione impossibile...
Se siamo coerenti con l'analisi fatta finora, l'Inter in Champions quest'anno sembra un po' la vecchia Inter che quando varcava i confini nazionali balbettava. Mourinho quando se ne è andato dichiarò di aver fatto il suo dovere: avere impresso ai nerazzurri una coscienza europea. Non era vero. La coscienza europea dipendeva da lui. Ad oggi Leo non è ancora riuscito a darne una. Escludo che l'Inter possa passare il turno. A meno di non trovarsi in vantaggio per 2 a 0 a fine primo tempo. Dovrebbe succedere qualcosa di veramente incredibile...
RINGRAZIAMO TOMMASO PELLIZZARI PER LA DISPONIBILITA'!
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