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Sorrentino a Fcinter1908.it: “Campionato equilibrato? Colpa dell’Inter! Leo (quasi) come Mou. E sulle proteste rossonere…”

Sabine Bertagna

Domenica si è chiusa una giornata di campionato dai toni esaltanti, non solo per i nerazzurri ma per tutti coloro che si auguravano colpi di scena e sorprese fino alla fine. Giochi aperti, anzi apertissimi. Se sia già tempo di verdetti lo...

Domenica si è chiusa una giornata di campionato dai toni esaltanti, non solo per i nerazzurri ma per tutti coloro che si auguravano colpi di scena e sorprese fino alla fine. Giochi aperti, anzi apertissimi. Se sia già tempo di verdetti lo abbiamo chiesto in esclusiva per fcinter1908.it ad Andrea Sorrentino, firma di Repubblica. A Monaco aveva scritto di aver sentito il soffio profumato della storia che passa, si ferma e si inchina all'Inter. Un'impresa dai colori memorabili. In questa intervista tanto campionato: ecco come potrebbero cambiare gli equilibri dopo il derby...

Il calendario dice Inter a -2 dalla vetta. Davanti un Milan senza Ibra e con le ferite dell'eliminazione dalla Champions, dietro un Napoli che tiene il passo e forse incomincia a crederci. Da non dimenticare la variabile Udinese, che segna tanto, diverte e appare sempre più concreta. E' già tempo di verdetti? E soprattutto, il derby sarà decisivo?

Più che di verdetti, è tempo di caos e di incertezza. Non sono più un ragazzino, purtroppo, ma a mia memoria non ricordo un campionato così equilibrato nelle prime posizioni. Basti pensare che a otto giornate dalla fine la quarta (Udinese) e a -6 dalla prima (Milan), e con lo scontro diretto in casa all'ultima giornata: quindi tutto, davvero, è ancora possibile, ed è il bello di questo campionato. Che secondo me è molto più equilibrato degli scorsi anni per.. colpa dell'Inter: il girone d'andata dell'Inter, condotto a ritmi lentissimi rispetto alle ultime stagioni, ha disegnato una classifica diversa e sorprendente, che rimane tale anche adesso che l'Inter è in rimonta. Logicamente quasi nessuno pensa che Udinese o Napoli possano davvero vincere questo scudetto, perché le rose di Milan e Inter sembrano migliori, però l'aritmetica e l'andamento lento di questo campionato lasciano aperta ogni porta.Il derby sarebbe quasi decisivo se lo vincesse il Milan: andare a +5 avrebbe un'enorme importanza sul piano psicologico e forse indurrebbe l'Inter a concentrarsi solo sulla Champions. Gli altri due risultati sarebbero favorevoli all'Inter (anche il pareggio, che lascerebbe immutate le distanze) ma non deciderebbero un bel nulla, salvo forse gettare nello sconforto tutto l'ambiente del Milan. Ma poi ci sono altre sette partite da giocare e abbiamo visto nell'ultima settimana, con Milan-Bari e Palermo-Milan, che molte previsioni in questo campionato pazzerello possono andare all'aria.

Quanto inciderà la pausa per gli impegni nazionali sulle squadre in corsa per lo scudetto?

Inciderà se ci saranno infortuni più o meno gravi. L'Inter è la squadra che offre più giocatori di tutti (17), dunque correrà più rischi e magari avrà gente più stanca al rientro dalle nazionali. Però la variabile impazzita è rappresentata dagli infortuni, non dai viaggi: questi ormai sono giocatori abituati a viaggiare e a spostarsi in giro per il mondo, difficile che risentano del fuso orario o del jet lag come accadeva in passato. La verità è che i club, nei prossimi dieci giorni, si raccoglieranno in preghiera, sperando di non riavere indietro giocatori coi muscoli a pezzi.

Leo ama mettersi in secondo piano ed esaltare le qualità del gruppo più che quelle sue di allenatore. Quali sono secondo te i suoi meriti tattici nella preparazione e nella gestione delle partite?

Lui si arrabbia quando legge certi pezzi, o ascolta certi commenti, ma finora mi sembra di poter dire che Leonardo sia ancora uno splendido affabulatore, un uomo bravissimo nel parlare al cuore dei giocatori e a motivarli, a farsi ascoltare. Non ha ancora il carisma di un Mourinho, né la sua preparazione tecnica: del resto non si vede come potrebbe averla, visto che fino a due anni fa respingeva fortemente anche la sola idea di fare l'allenatore, e al momento ha un'esperienza limitatissima in panchina. Però, rispetto al primo anno di Milan (che ho seguito in parte per il mio giornale), mi sembra che Leonardo stia crescendo sul piano della personalità e anche dell'esperienza. Dal punto di vista tecnico-tattico, dopo i primi quaranta giorni in cui secondo me qualche schiocchezzuola l'ha combinata (un paio di formazioni sbagliate in partenza, qualche volta sostituzioni molto discutibili), negli ultimi tempi pare aver trovato la quadratura del cerchio e una sintonia migliore con la squadra. A Monaco mi ha impressionato la sua sicurezza di potercela fare fin dalla vigilia, e anche l'atteggiamento che ha avuto in partita: giusto il modulo di partenza, giusta la mentalità della squadra nella ripresa, giuste le sostituzioni (forse un po' ritardata quella di Chivu con Nagatomo), giusto il suo essere sempre in piedi davanti alla panchina, vicino alla squadra: mi ha ricordato il Mourinho di Chelsea-Inter, era davvero attaccato ai giocatori, sembrava in campo anche lui. Bene anche la gestione di Inter-Lecce: molti allenatori, e molti di noi in tribuna, negli ultimi venti minuti avrebbero tolto una punta per mettere un centrocampista, lui invece ha mantenuto il 4-2-1-3 fino all'ultimo per non cedere troppi metri di campo e non ha sbagliato.

Il rossonero-pensiero ha espresso alcune recriminazioni rispetto all'arbitraggio di Orsato in Inter-Lecce, paragonando il gol di Pazzini a quello di Ibra (annullato) contro il Bari. Che cosa ne pensi?

Penso che le recriminazioni del Milan (attenzione: finora non sono state recriminazioni ufficiali attraverso Galliani, ma fatte filtrare dal club) siano un po' strumentali e "politiche", nel senso che Pazzini di sicuro non tocca il pallone col braccio e lo si evince dai replay, mentre il tocco di mano di Ibra mi sembrava più evidente. Però in questa fase ci sta, c'è sempre stato e sempre ci sarà, che si cerchi di orientare i pareri e l'opinione pubblica in un certo modo: per creare un certo clima, e anche per influenzare un po' gli arbitraggi futuri. Fa parte del gioco, e di solito i club potenti sanno giocare bene. Sono convinto che anche l'Inter, se le capitasse l'occasione da qui al 22 maggio, muoverebbe un po' le acque a suo favore... Quindi nulla di strano, le lamentele del Milan non mi hanno sorpreso. In guerra si va come alla guerra, non in un altro modo. E' "la regola del gioco", avrebbe detto Jean Renoir.

RINGRAZIAMO ANDREA SORRENTINO PER LA DISPONIBILITA'

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