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Il ritiro a Doha è servito non solo per fare cassa e ritemprare il fisico, ma anche la mente. Soprattutto è servito a fare gruppo dopo la sconfitta con la Lazio. "Passare 5 giorni nello stesso hotel è stato fondamentale e, se non ha azzerato le differenze che le tre anime dello spogliatoio (quella slava, quella brasiliana e quella degli altri sudamericani) hanno di intendere la squadra, per lo meno ha contribuito a ribadire l’obiettivo comune: la caccia alla qualificazione alla Champions League", scrive il Corriere dello Sport. Il giornalista Andrea Ramazzotti aggiunge anche che alla Pinetina cominciano a credere nel titolo tanto che "i dirigenti hanno messo in preventivo che a breve possa esserci un segnale per iniziare a trattare il premio scudetto".
Al caldo del Qatar ci sarebbe stato quindi un confronto molto sereno tra Mancini e la squadra: l'allenatore ha chiesto di voltare pagina dopo la serata storta contro gli uomini di Pioli "mentre l’analisi dei giocatori ha puntato sulle differenti visioni che ci sono all’interno del gruppo". Un confronto sereno dunque durante il quale hanno preso parola Handanovic e Palacio, due che il gruppo segue molto. Anche Medel si è fatto sentire. E chi è rimasto in panchina ha capito già contro l'Empoli che tutto viene fatto per il bene dell'Inter. Il giornale sportivo prende ad esempio Guarin che ha accettato di non essere tra i titolari "conscio che è tornato dalla vacanze a corto di reattività e non al top".
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