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BABACAR, CHE PEPERINO: “IO SONO IO, NON C’ENTRO NULLA CON BALOTELLI”

Daniele Mari

Sono passate ormai 48 ore dal gol del diciassettenne Babacar al Genoa, ma ancora a Firenze non si parla d’altro. La curiosità nei confronti di questo senegalese, che sabato, a 17 anni e tre giorni, è diventato il sesto giocatore più...

Sono passate ormai 48 ore dal gol del diciassettenne Babacar al Genoa, ma ancora a Firenze non si parla d'altro. La curiosità nei confronti di questo senegalese, che sabato, a 17 anni e tre giorni, è diventato il sesto giocatore più giovane di sempre ad aver segnato in serie A, rimane altissima; così come si sprecano i paragoni con un altro giovane di talento, l'interista Balotelli. Lo stesso Khouma El Hadji Babacar, però, sembra un pò infastidito e lo esterna in un'intervista al sito ufficiale della Fiorentina, violachannel.tv. «In molti su Facebook - spiega - mi paragonano a Balotelli, ma io non c'entro nulla con lui. Lui è Balotelli e io sono Babacar, lui gioca nell'Inter e io gioco nella Fiorentina, e basta. Mi dicono anche che cammino come lui, ma io sono alto, come dovrei camminare?».

Una risposta che evidenzia la grande personalità del senegalese: nonostante la giovane età, anche con il Genoa ha dimostrato grande freddezza, segnando la rete del 3-0 ad Amelia dopo aver beffato Bocchetti: «Il mister, quando mi ha fatto entrare, mi ha detto di andare su tutte le palle, ed è quello che ho fatto. Quando poi sono arrivato davanti al portiere, ho pensato che sarebbe stato più difficile per lui parare un tiro basso, così ci ho provato e mi è riuscito». Forse si sarà ispirato a uno dei suoi idoli, che sono «Drogba, Etòo, Adebayor, Ibrahimovic e anche Gilardino: guardo sempre quello che fanno in campo e cerco di riuscirci anche io, e a volte provo anche a fare qualcosa di piu. Perchè non ho esultato? Non riuscivo a fare nulla perchè ero troppo emozionato».

Dopo il gol al Genoa, Babacar ha regalato la maglia al suo scopritore, Pantaleo Corvino, come rivela lo stesso ds viola a violachannel.tv: «È stato un bel gesto - ammette emozionato -: mi ricordo che quando lo presi gli dissi che sarebbe arrivato in prima squadra, e così è stato. Il suo primo gol in serie A rappresenta al meglio quello che deve fare un settore giovanile: cercare potenzialità importanti da far crescere. Mi auguro che Babacar sia il primo frutto della nostra struttura, che sono sicuro ne produrrà anche altri».