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Ancora oggi per molti addetti ai lavori e giornalisti 'Calciopoli' non esiste. Per Paolo Bargiggia, giornalista Mediaset, quella pronunciata dal Tribunale di Napoli è una sentenza senza senso. Lo scrive nello spazio blog di sportmediaset: "La sentenza di condanna di primo grado a Luciano Moggi per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva diventa quasi un non senso, se poi, nello stesso dispositivo, la Juventus, della quale Moggi è stato il direttore generale per dodici anni e anche consigliere di amministrazione, è stata assolta dalla responsabilità civile, a fronte di una richiesta danni per 120 milioni di euro".
MA CHE NE SAI - Secondo lo stesso giornalista i giudici e i pm poco capiscono di calcio e quello che attorno gli gira: "La sensazione è che i pubblici ministeri prima (Beatrice e Narducci), seguiti poi nella fase del dibattimento dal collega Capuano, ma soprattutto, la giudice Casoria e le due colleghi a latere, ne capissero proprio poco dei meccanismi che regolano il tortuoso mondo del calcio", si legge nello stesso articolo.
BRUTTE FACCE - Bargiggia definisce la sentenza sentenza 'superficiale, piuttosto sommaria e priva di un minimo di umanità'. "Sì, perché, - spiega nel suo pezzo - nonostante per la fisiognomica e i tratti, Luciano Moggi non ricordi certo l’Arcangelo Gabriele e le scelte a difesa di questi anni siano state piuttosto rumorose, bisogna pur tenere conto che oramai è un signore di 74 anni, che senso ha infliggergli l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e comminargli il Daspo per tre anni ; ma Moggi non è certo (fino a prova contraria) un camorrista o un ultras".
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