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Bellinazzo: “Inter e Milan, 150 mln per un Meazza nuovo per due. L’idea è di…”

Alessandro De Felice

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, è stato intervistato da MilanNews sul tema dello stadio. I rossoneri, che avevano deciso di lasciare il Meazza, hanno cambiato idea e ora sembra plausibile che le due società milanesi debbano...

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, è stato intervistato da MilanNews sul tema dello stadio. I rossoneri, che avevano deciso di lasciare il Meazza, hanno cambiato idea e ora sembra plausibile che le due società milanesi debbano coesistere a San Siro.

Il Milan ha cambiato idea e ha scelto di restare a San Siro, quali sono stati i fattori di questo dietrofront?

“Sostanzialmente era emerso quest’estate, prima delle dichiarazioni di patron Silvio Berlusconi, un certo distacco di Fininvest e della proprietà rispetto al progetto presentato da Barbara Berlusconi. A mio avviso aveva degli elementi positivi ed innovativi però Fininvest ha potuto verificare solo in un secondo momento quelli che erano tutti gli aspetti economici e finanziari del progetto, come i costi della bonifica, e questo ha determinato un primo momento di stasi sulla volontà della proprietà di portare avanti il progetto. I costi e i tempi della bonifica del terreno non erano definibili a priori perché quando vai a scavare su un’area industriale non sai mai esattamente cosa puoi trovare”.

Gli altri elementi quali sono stati?

“Fininvest e Mediaset avrebbe dovuto reperire risorse importanti e in questo momento sono impegnate in varie partite, quindi veniva visto complicato stanziare risorse per lo stadio, rispetto ad altri progetti prioritari. In ultima analisi c’è stato anche un parere negativo di Mr. Bee e dei nuovi soci che si apprestano ad entrare nel Milan che considerano da sempre San Siro una parte essenziale del brand Milan, è uno dei 5 stadi europei di maggiore tradizione, e rappresenta una grande attrattiva per i tifosi nel mondo. L’insieme di questi fattori ha determinato l’interruzione del progetto".    

La scelta di non costruire uno stadio di proprietà limiterà inevitabilmente gli introiti relativi al marketing. Il Milan resterà sempre un passo dietro le grandi società europee in questo modo?

“Il rischio c’è indubbiamente, la questione centrale è che per rendere redditizio uno stadio si deve tenere in considerazione il bacino d’utenza del territorio. Una cosa è Londra che può permettersi più stadi e più squadre, una cosa è la città di Milano che ha numero di residenti limitato e divisi tra due squadre. A mio avviso la coabitazione a San Siro potrebbe essere la soluzione migliore”.

Come?

“Sicuramente ci sono costi relativi all’allestimento delle strutture, però unire le forze per ristrutturare profondamente San Siro, utilizzando e sfruttando le area vicine come quella del trotto, creando musei e aree commerciali, adesso che San Siro è servito da una metropolitana, potrebbe essere una soluzione per entrambe le squadre. Sia Milan che Inter sono impegnate nel rimettere a posto i conti e saldare i debiti, hanno poche risorse da investire nelle infrastrutture, quindi mettere insieme le forze potrebbe essere un’idea importante”.

Quanto potrebbe costare ristrutturare profondamente San Siro?

“Ci saranno costi superiori ai 150 mln di euro, in pratica quello che è costato per fare lo stadio della Juve. Un intervento da 150 milioni permetterebbe a Milan e Inter di sfruttare meglio lo stadio e le aree limitrofi, avere un museo con i cimeli delle due squadre, potrebbe essere attraente anche per i tour operator, costruire ristoranti ed esercizi commerciali per aumentare i ricavi. Al momento mi sembra la scelta più semplice da realizzare, poi è chiaro che ognuno delle due società sogna di avere un proprio stadio”