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Dal blog del Sole 24 Ore Marco Bellinazzo parla dell'ingaggio di Roberto Mancini da parte dell'Inter, primariamente in termini economici: «Mancini che ha firmato un triennale con scadenza 2017 guadagnerà circa 3,5 milioni a stagione più i premi. Significa un esborso lordo di circa 7 milioni all’anno. Nello stesso periodo, per questa e la prossima stagione, Mazzarri incasserà un assegno di circa 6 milioni netti.
Garantire gli stipendi post-esonero per due anni a lui e al suo staff determinerà, in altri termini, extra-costi per complessivi 14 milioni lordi (12 per il tecnico e 2 lordi per i suoi assistenti). Sommando le voci “Mancini” e “Mazzarri”, in definitiva, nel libro paga del club nerazzurro dovranno essere iscritte uscite per quasi 17 milioni lordi all’anno (7 per Mancini, 6 per Mazzarri cui vanno ad aggiungersi quasi 4 milioni lordi per i due staff).
Considerando l’intera operazione l’area tecnica assorbirà da qui al 2017 dal budget nerazzurro circa 41 milioni. A meno che Mazzarri non trovi prima un’altra panchina e risolva, magari con una buonuscita, anticipatamente il contratto.Diventa ancora più urgente ora l’aumento di capitale per ridare fiato alle casse nerazzurre (i debiti con i fornitori avrebbero superato quota 90 milioni rispetto ai circa 70 registrati al 30 giugno 2014).
L’aumento dovrebbe essere di circa 40 milioni e coinvolgerà Moratti per 11,8 milioni. L’ex presidente nerazzurro non accetta per ora l’idea di veder ridurre la sua quota del 29,5%. La scelta di Mancini può leggersi, d’altro canto, come una scelta di garanzia. Su due fronti. Su quello interno, per un recupero più rapido di competitività sportiva che tranquillizzi sponsor e tifosi.
E su quello internazionale, per rassicurare la Uefa. Mancini costituisce per storia ed esperienza un “manager” apprezzato dal mercato. Il piano di rilancio economico/finanziario della società presentato nei giorni scorsi ai giudici contabili della Uefa in ottica fair play non ha destato buone impressioni. È per questo, oltre che per i modesti risultati della squadra, che la “svolta” si è resa inevitabile».
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