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Benitez all’attacco: “I giocatori dell’Inter sono come bambini”

Eva A. Provenzano

‘Ho un sassolino nella scarpa, ahi’, canta una vecchia canzoncina. E calza a pennello con lo sfogo di Rafa Benitez che in’intervista ripresa dai giornali italiani, ha avuto molto da ridire sui suoi sei mesi in nerazzurro:...

'Ho un sassolino nella scarpa, ahi', canta una vecchia canzoncina. E calza a pennello con lo sfogo di Rafa Benitez che in'intervista ripresa dai giornali italiani, ha avuto molto da ridire sui suoi sei mesi in nerazzurro: "Meglio se non parlo per i professionisti che ci sono, ma di certo non lo sono tutti. Allenavamo senza l'appoggio del Club e i giocatori che se ne sono accorti, come i bambini, hanno attaccato il lato debole", dice l'allenatore spagnolo.

Il principale indiziato per il suo 'fallimento' sulla panchina interista è il mercato: "Non è arrivato alcun rinforzo - si legge su Gazzetta dello Sport - e invece poi a gennaio sono arrivati cinque giocatori e quando siamo arrivati la rosa non è stata rinforzata come sapevamo, poi ci sono stati gli infortuni. In ogni caso non mi sono pentito di essere stato all'Inter, anche perché abbiamo vinto Supercoppa Italiana e Mondiale per Club". 

Si è vero, la campagna da zero acquisti della scorsa estate aveva preso tutti contropiede, tifosi interisti compresi. A gennaio, quando già i rapporti tra tecnico e società si erano definitivamente risolti, sono arrivati Kharja, Nagatomo, Pazzini e Ranocchia. (Chi l'ha detto che non sarebbero arrivati anche se fosse rimasto Rafa?). Gli infortuni, quella lista infinita di nomi, nessuno poteva immaginarli. (Qualcuno di voi ha mai pensato che Milito sarebbe praticamente rimasto fuori per l'intera stagione?).

Senza i problemi muscolari probabilmente i risultati di Benitez sarebbero stati migliori, si potrebbero assegnare colpe solo a quelli e a nessun altro. Però c'è da precisare che tutti i bambini amano divertirsi e se gli togli la voglia di farlo si mettono a fare i capricci: non è un caso e non è neanche per caso se, quando fanno quello che sanno, ti portano sulla cima del mondo.