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All'indomani del derby vinto dall'Inter grazie al gol di Guarin, un'analisi speciale l'ha proposta lo "Zio" Beppe Bergomi. queste le sue impressioni sulla sfida di ieri, sulle due milanesi e sugli obiettivi che potranno inseguire nel corso della stagione.
Bergomi l'ha vista e raccontata, oggi, così: "Parlando della singola partita, ieri sera il risultato corretto sarebbe stato un pareggio. Se poi dobbiamo parlare di come vedo io in prospettiva le due squadre, l’Inter la vedo più completa e costruita per vincere. Nel nostro campionato, non essendoci grande talento, la fisicità alla lunga paga, e infatti l’Inter ieri sera ha vinto per quello. Il Milan invece è una squadra incompleta, che ha un attacco abbastanza forte ma non riesce a sopportarlo al 100 %. E’ una squadra che deve ancora crescere, mi sembra incompleta anche sotto l’aspetto della personalità. Mi è piaciuta la mossa di Montolivo, è stata intelligente, ha dato qualità alla squadra. Entrambe le squadre sono in costruzione. Se poi ci riferiamo solo alla partita di ieri, il risultato corretto era un pareggio".
"Perisic in quel ruolo? In questo momento no, non lo vedo bene. Ho parlato anche con Boban, suo connazionale: non è un trequartista. Ci può arrivare, ma Perisic è un esterno. L’Inter ad ora deve trovare l’assetto giusto per far rendere bene la squadra. Deve assemblarla bene, per il resto l’Inter si può giocare il titolo. Chi mi ha sorpreso? Felipe Melo mi è piaciuto, deve frenare la sua irruenza, perché ci stava un cartellino nel primo tempo: se l’è scampato, e quello avrebbe potuto condizionare la partita. Ma in assoluto, tra tutti, Jovetic è un giocatore super rispetto agli altri".
"Inter cinica ma con poca qualità? La qualità non la ricerca Mancini, l’idea è non prendere gol e poi farlo. Conta questo. Poi l’anno scorso l’Inter è stata anche sfortunata, quest’anno sono tre partite in cui potevi avere 3 punti e ne hai 9. Lo sanno anche loro, non è che dico un’eresia. Ma in queste situazioni, adesso questi 9 punti ti danno autostima e ti fanno lavorare bene. Si avverte nell’ambiente societario , tra i tifosi e tutto quanto, che si può andare verso un traguardo o un sogno che prima sembrava impossibile".
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