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Bergomi: “Mentalità  europea e bel gioco: Inter, segui Mancio. Ma qui non è…”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex nerazzurro Giuseppe Bergomi, ha detto la sua sul momento delicato di Mancini e dell’Inter: “È una strada rischiosa, ma credo che Mancini debba continuare a percorrerla. Non so se...

Riccardo Fusato

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex nerazzurro Giuseppe Bergomi, ha detto la sua sul momento delicato di Mancini e dell'Inter: "È una strada rischiosa, ma credo che Mancini debba continuare a percorrerla. Non so se l’Inter è pronta, bisognerà avere pazienza, ma l’intenzione del tecnico di giocare come le grandi d’Europa va sostenuta. La squadra fatica ad assorbire certe richieste di Mancini perché è stata costruita e architettata in maniera differente. Lui vuole tanto possesso palla e chiede di costruire il gioco partendo da dietro, dalla difesa. L’impronta è quella europea.

Per continuare a dire che la strada è quella giusta serviranno presto anche i risultati. Perché il possesso palla a se stante, non è sinonimo di pericolosità. Questo è un discorso generale, non è riferito alle partite contro Torino e Napoli. In assoluto mantenere il controllo del gioco senza costruire azioni da gol non porta lontano. Il 4-2-3-1 scelto da Mancini rimane comunque l’indirizzo da seguire perché con lui si è scelto un progetto ed è giusto avere pazienza. L’alternativa buona è il 4-3-1-2. Bisognerà lavorare anche sull’aspetto mentale, entrare nella testa dei giocatori. Ci vuole tempo perché magari si sblocca tutto con una partita, una vittoria o semplicemente un gol. Mancini ha una grande qualità: quella di trasmettere serenità al gruppo, si può permettere anche qualche passaggio a vuoto di risultati .

Poi però la classifica ti chiama a rapporto. Mancini sa che ormai il calcio è uguale in qualunque parte del Mondo. Conta il risultato. In Spagna, per esempio, se vinci 1-0 giocando male ti aspetta una panolada di contestazione nella partita successiva. Se in Italia giochi male e vinci 1-0, sono tutti contenti. Questione di mentalità. Non voglio dire che Mancini deve puntare tutto sulla concretezza e lasciar perdere il bel gioco. Ma solo che l’idea di calcio che giustamente sta portando avanti, abbia anche dei riscontri pratici. Insomma, nonostante le difficoltà la strada è giusta. Una strada rischiosa che va perseguita con pazienza."