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Ha giocato 246’ in campionato, nel Verona, e oggi affronterà avversari che ne hanno fatti di più soltanto prendendo in esame la Champions League (Isco 996’, De Gea 630’, Bartra 373’, Rodrigo 251’). Eppure Devis Mangia si fida ciecamente di Matteo Bianchetti, 20 anni, difensore centrale scuola Inter. E si fida di lui da molto. Bianchetti è un ragazzo educato, che prova a farsi crescere la barba ma si vede sempre che ha gli occhi da buono. Ha conosciuto Mangia nel campionato Primavera 2010-2011, quando il Varese arrivò sino alla finale, poi persa ai supplementari contro la Roma di Alessandro Florenzi:
«Anche se ero il più giovane, Mangia mi fece fare il capitano. È sempre lo stesso: crea un gruppo unito e su quello costruisce la squadra. Sdrammatizza ma sa dare la carica. Nella semifinale contro la Fiorentina, all’intervallo, eravamo in 10 per un’espulsione. Ci disse: questa la vinciamo anche in 7. Poi finimmo davvero in 8, per tre cartellini rossi, ma vincemmo ai rigori».
Come tanti di questa under 21, non conosce il suo futuro: «Il Verona è stato promosso in A, nel mio ruolo hanno giocato Moras e Maietta. È finito il prestito, vedremo che idee ha l’Inter». E se Mangia trovasse una panchina? «Lo seguirei ovunque. C’è un rapporto unico». Quello che ha fatto la forza dell’Under 21.
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